Le prestazioni di Zappacosta continuano a convincere, sia nel Toro che in nazionale: De Silvestri ora deve recuperare terreno

Capitalizzare i momenti favorevoli è una virtù a volte necessaria per rovesciare le gerarchie, le prestazioni di Davide Zappacosta lo stanno confermando: non solo prove di corsa e sacrificio con la maglia del Toro, ora anche con la nazionale il terzino ex Atalanta ha iniziato a fare sul serio. Il Toro in estate ha pensato a De Silvestri come giocatore giusto per sostituire Bruno Peres, mossa che ha permesso alla corsia destra difensiva di mantenere intatta la propria sostanza e, allo stesso tempo, di rivitalizzare lo spirito di Zappacosta.

E dire che almeno sulla carta, era proprio De Silvestri a dover raccogliere l’eredità di Peres, per le sue capacità atletiche e per la fiducia che Mihajlovic gli ha sempre accordato, già ai tempi di Fiorentina e Sampdoria. Ma complice qualche malanno fisico e la crescita continua di Zappacosta (auspicabile si ma preventivabile meno), le gerarchie stanno cambiando. Il terzino italiano sta fornendo risposte convincenti, con partite fatte di sacrificio e buona qualità nel rifornire gli attaccanti con traversoni spesso invitanti. Le maggiori responsabilità che gli sono state affidate da quest’anno, in aggiunta al passaggio alla difesa a 4 che deve averlo liberato da eccessivi tatticismi, hanno permesso al laterale della nazionale di migliorare sensibilmente il proprio rendimento.

Disporre di due terzini affidabili è tuttavia importante in previsione del futuro, a differenza della corsia sinistra che per via del doppio infortunio di Molinaro e Avelar è rimasta pericolosamente priva di soluzione alternative a Barreca, quella destra può contare su due giocatori su cui potersi affidare senza patemi. Con un Zappacosta che dopo aver operato il sorpasso a De Silvestri nelle gerarchie sembra intenzionato a prendersi la titolarità anche della nazionale, la fascia destra del Toro può definirsi completa anche a lungo termine.