Da riserva di De Silvestri a titolare, Zappacosta sta convincendo Mihajlovic e Ventura, che lo ha chiamato in Nazionale per la prima volta
“Tutti avranno la possibilità di giocarsi le proprie carte”. Fin dal suo arrivo al Toro Mihajlovic ha sempre chiarito come in granata non ci fossero 11 titolari ma un gruppo di giocatori al cui interno chiunque avrebbe avuto la possibilità di dimostrare il suo valore. Un modo per non dare punti di riferimento, per non creare gerarchie e soprattutto per dare le giuste motivazioni all’intera squadra, nessun escluso.
E di certo le motivazioni giuste le ha trovate Davide Zappacosta. Ad inizio stagione, l’arrivo dio De Silvestri, pupillo del tecnico serbo che l’ha voluto fortemente alla sua corte, sembrava costringere il terzino granata ad un’altra stagione di panchine e sporadiche apparizioni. L’infortunio accorso al compagno di reparto, invece, ha dato la possibilità a Zappacosta di giocarsi le proprie carte da titolare. Di certo non si può dire che abbia collezionato sempre prestazioni di alto livello: contro l’Inter la disattenzione ha prevalso sulle qualità tecniche e gli errori sono stati evidenti. Come suo è l’errore sul gol di Immobile che vale il momentaneo 1-1 con la Lazio. Ma le qualità non gli mancano di certo così come impegno e grinta e le buone prestazioni ne sono la conseguenza. Contro l’Udinese, subentrato ad un De Silvestri spento e poco incisivo, gioca pochi minuti ma gli bastano per dimostrare quanto possa dare al Toro e come quello visto contro i nerazzurri non sia il vero Zappacosta. Meglio ancora fa nel match contro il Cagliari. Certo, trovarsi subito con un doppio vantaggio dopo appena 11 minuti di partita non può che regalare all’intero gruppo la tranquillità necessaria per affrontare il resto del match e l’intero gruppo ne risente. Ma il terzino granata, che fino a poco prima sembrava destinato alla panchina, non spreca l’occasione concessa da Mihajlovic. Attento e preciso sia in fase di costruzione che in fase difensiva, gioca una partita quasi impeccabile.
Una partita che arriva a poche ore dalla convocazione in Nazionale. Zappacosta, che finora aveva solamente partecipato agli stage Azzurri, può così festeggiare la sua prima chiamata in Nazionale e ha ora la possibilità di esordire con la maglia dell’Italia. E se è vero che il Toro è solo al 50% non si può che attendere, anche da Zappacosta, un’ulteriore crescita. Notizie positive, dunque, per il Toro e Mihajlovic che può contare su due terzini di livello ma anche per Ventura e per la Nazionale. Zappacosta si sta giocando al meglio le sue carte: l’obiettivo è riprendersi il Toro e per convincere anche con la maglia Azzurra.