Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è intervenuto a “Un giorno da pecora”: “Buongiorno non lo voglio vendere, non se ne parla”

Urbano Cairo, presidente del Torino, è stato ospite a “Un giorno da pecora”, programma della Rai su Radio1. Di seguito le sue dichiarazioni.

Le parole di Cairo

“Il Toro sta facendo buone cose. Io potente? Io non uso i miei giornali. Il Toro è l’attività che mi costa di più. C’è stato un periodo che avevamo bilanci positivi, poi dopo il Covid le cose sono molto peggiorate. Ma questo è successo a livello mondiale. Non è detto che nel calcio non guadagni, se fai calcio bene, prendi e sviluppi i giovani, poi a un certo punto li vendi. Se vendo Buongiorno al Milan? No, no. Abbiamo rinnovato il contratto fino al 2028. Non lo voglio vendere, non se ne parla. Lui vuole rimanere al Torino, io lo voglio tenere. Punto. Buongiorno sta crescendo moltissimo. Colombo è un bel giocatore ma non voglio vendere Buongiorno. Io non ho mai ricevuto un’offerta per Belotti da 100 milioni, lui aveva una clausola da 100 milioni, nessuno ci è mai arrivato. Ma nessuno mi ha mai offerto anche 50 milioni. Al massimo è stato 20 milioni”. Ma non si è parlato solo di calcio.

Salvini le ha proposto di fare il sindaco di Milano?

“Sì, ma io ho scelto di scalare Rcs… Salvini mi ha chiesto se poteva interessarmi. Adoro Milano, poteva essere una cosa bella, ma ero impegnato con il mio lavoro. A malincuore ho rinunciato, ma non so neanche se sarei stato adatto a farlo con Salvini. Se farei oggi il sindaco? Perché no? È la mia città”.

È mai stato vicino a entrare in politica?

“Forse quella volta lì. Meglio sindaco, presidente di regione o presidente del consiglio? L’ultima. Io sono proprio di centro”.

Cosa ne pensa di Renzi?

“Molto bravo, peccato che oggi non abbia più il consenso di una volta. Anche Calenda è molto bravo, ma insieme non vanno d’accordo. Forse sono troppo bravi per andare d’accordo…”.

Per chi ha votato?

“Ho votato, ma per chi non si dice. Votai Zaccagnini, perché era una persona per bene. Una volta ho votato Pannella. Le droghe leggere? Ma no… mai fatta una canna. Non si sa mai, poi ti piace ed è difficile smettere”.

Chi prenderebbe dalla Rai?

“Una che mi piace molto è la Sciarelli, ha fatto cose importanti e la cronaca nera da noi non ha mai funzionato tanto, ma con lei funzionerebbe”.

Chi le piacerebbe come conduttore di centrodestra?

“Bruno Vespa, ogni volta che lo vedo mi dice: “Ma come è possibile che non mi hai ancora chiamato?” Non l’ho chiamato perché Vespa è la Rai, come fai a spostare la terza camera dalla Rai…”.

Sul caso Ferragni?

“Il tema della beneficenza è delicato, a me ricordo che dicevano sempre “falla e non dirla””.

Su Giletti?

“La prende sul personale. C’era un bellissimo rapporto, ma la trasmissione Non è l’arena perdeva 140 mila euro a puntata, 5 milioni l’anno. Già da gennaio discutevamo sulla possibilità di ridurre i costi. Visto che non era possibile, abbiamo deciso di chiuderla alcune puntate prima, perché tanto non saremmo andati avanti nella stagione successiva. Ci sono state pressioni? No, ha avuto tutta la libertà che voleva e se avesse avuto cose da dire lo avrebbe potuto fare altrove”.

Sull’infanzia

“Da piccolo giocavo a calcio, era un’ala destra, bravino, cercavo di imitare Claudio Sala. Ma tenevo un po’ troppo la palla. Inoltre, andavo anche a raccogliere le barbabietole. Mi zio mi dava 1000 lire all’ora”.

Urbano Cairo
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ultimo aggiornamento: 11-01-2024