I due granata disputano una buona prova, ma devono subire la superiorità di una Spagna inarrestabile. Il bilancio è comunque positivo
Sogni infranti nella notte di Cracovia. L’Under 21 di Di Biagio saluta l’Europeo polacco, cadendo contro i più forti. Avventura finita per Marco Benassi e Antonio Barreca, tra i protagonisti della spedizione azzurra. La sconfitta per 3-1 contro la Spagna lascia l’amaro in bocca. Non tanto per le aspettative della vigilia – quello contro le Furie Rosse era un confronto impari, lo si sapeva, – quanto più per come la sfida si è effettivamente messa. Un primo tempo giocato alla pari: Spagna in possesso, ma Azzurrini ben piazzati. C’è spazio anche per qualche lampo offensivo che consegna all’intervallo una gara in perfetto equilibrio. Nella ripresa cambia tutto. Non Asensio, non Deulofeu: è Saul l’eroe della Rojita. Suo il gol che sblocca la gara a otto minuti dal secondo calcio d’avvio, sue le due reti della furia iberica scatenatasi dopo il momentaneo pareggio di Bernardeschi. Prima della rete azzurra era arrivata, quasi come una condanna, l’espulsione – ingenua – di Gagliardini, sintomo evidente dei mutati equilibri della gara. Spagna straripante e troppo forte per chiunque, anche per la promettente Italia di Di Biagio.
La prova dei granata in campo è buona. Novanta minuti prettamente difensivi per Barreca che riesce a destreggiarsi bene, nel primo tempo in particolare, contro il temibile attacco avversario. Le occasioni per spingersi in avanti sono poche ma forse, in una gara così, sarebbero state fin dannose. Capitan Benassi è uno dei più positivi dei suoi. Corre, lotta, ci crede fino all’ultimo (all’87’ gli subentra Garritano). La posizione da esterno in un centrocampo a quattro gli concede maggiore libertà per le consuete incursioni e, nella prima frazione, riesce più di una volta a sorprendere la fase difensiva spagnola. Per il modenese era l’ultima gara in Under 21. Finale malinconico, ma che lascia ben sperare in vista del prosieguo della carriera, che sia nel Toro o altrove. Il bilancio della spedizione polacca è positivo per entrambi i ragazzi di Mihajlovic. Ruolo di primo piano nello scacchiere azzurro, se si eccettua l’esclusione contro la Repubblica Ceca, e prestazioni di buon livello. Un peccato concluderla con una delusione.