Il Torino del passato convince più di quello del presente, ma alcune lacune rimangono soprattutto in difesa: Mihajlovic si decide di cambiare e vince

Avevo già pensato di cambiare qualcosa dopo Crotone, inserendo un centrocampista in più per dare maggiore qualità alla manovra, nel caso affrontassimo una squadra un po’ meno forte di noi“. Fa marcia indietro Sinisa Mihajlovic rispetto a pochissimo tempo fa, quando il cambio di modulo non sembrava contemplato. Avanti con il 4-2-3-1 sembrava il motto che accompagnava la squadra granata, anche di fronte alle difficoltà. Invece, qualcosa è cambiato, e ha funzionato. Non in maniera decisiva, probabilmente, giacché certi errori contro il Cagliari si sono ripetuti. Ma non per questo, il cambiamento tanto auspicato non ha portato quel qualcosa in più che tutti, da questo Torino, si aspettavano.

Passata ora l’emergenza, che nel senso più stretto di tutti voleva dire ritrovare una vittoria, ora il Torino, ora Mihajlovic stesso, è di fronte a un bivio: che fare? Certo il 4-3-3 ha portato nuovamente alla luce l’ottima intesa che intercorre tra Ljajic, Falque e il ritrovato Belotti. Ma Niang? E il modulo con cui si è lavorato per tutta l’estate? Nel postpartita di Torino-Cagliari, il tecnico è stato chiaro: il 4-2-3-1 non è accantonato, ma è inevitabile pensare che contro l’Inter almeno un ragionamento sulla conferma del tridente verrà fatto. Per adesso, d’altra parte, con questo schieramento il Torino ha dato più garanzie. È bastata una partita per capirlo, pur se contro un avversario non imbattibile e pur se, all’inizio, è stata la paura a farla da padrona.

Mihajlovic, ora, dovrà decidere, avendo la consapevolezza che alcune gravissime lacune restano, come quelle difensive che hanno portato alla rete dei sardi, in un facile contropiede. Quella non è una questione di modulo, ma di attenzione. E su quella è necessario intervenire: il Toro non può sbagliare, non ora. Dal cambiamento tanto auspicato ora ci si attende la continuità. Quella che potrà permettere di raggiungere l’Europa.


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Massimo (max63)
6 anni fa

Bene, Pecci sa di calcio…

FanfaronDeMandrogne (bracciamozze, petracchio, mercenari da strapazzo)

Esatto, Massimo.

Anche in quell’intervento vergognoso e ridicolo contro Eraldo, l’invasato pazzoide è riuscito a “farla fuori dal vaso”…!!! 😀

carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
6 anni fa

@glenn gould (9 e 03): peccato che non abbiamo passato la metacampo e che il 4231 non si sia visto, ma si è visto: tutti dietro alla palla. Sia in 11 che in dieci. Cosa conterebbe fare il 4231, 442, 433 se stai tutti dietro, non si capisce. Abbiamo passato… Leggi il resto »

barigozzo
barigozzo
6 anni fa

SIEMPRE VIVA EL TORO E ABBASSO TODOS LOS TIFOSOS UN POCHITO PER NON DIRE MUCHO MUCHO
DEFICIENTOS CHE SFREGNETTANO SU TORO IT OLE

carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
6 anni fa
Reply to  barigozzo

Mucho mucho, barigozzo, e pure lo sfiandros como e vida dla puleggia. Stamo a sfregnettar per la maletta gonfia!

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