Ljajic incanta, Belotti segna. Buona intesa anche con Iago Falque, apparso però in leggero ritardo di condizione

L’amichevole di ieri, in Austria, contro l’Ingolstadt, ha messo in luce le qualità del tridente d’attacco del Toro, che ci sono e sono tante, ma anche gli aspetti da migliorare. La tecnica dei due rifinitori granata, Iago Falque e Ljajic, non è certo in discussione, i due giocatori ex Roma sono una spanna sopra gli altri, tecnicamente parlando, ma c’è da migliorare un’intesa che si sta cercando di costruire e consolidare di giorno in giorno e, soprattutto, la concretezza nelle giocate di uno dei tre interpreti offensivi del Toro, Iago Falque.

Da un lato, infatti, Ljajic è fautore di ottime giocate, da vero numero dieci, non si risparmia, dà spettacolo e, anche se non ha segnato come nella gara contro il Benfica, è tra i più in forma, Belotti è la spina del fianco delle difese avversarie, sempre pronto a rendersi pericoloso, a tentare di spedire in rete ogni pallone e utile alla squadra nel farla salire. Iago Falque, dall’altro lato, nonostante abbia tutte le carte in regola per fare bene, è apparso un po’ indietro rispetto ai compagni soprattutto nel reggere il ritmo partita e nella lettura delle fasi del match.

Durante la gara di ieri, l’esterno d’attacco spagnolo non ha dato il meglio di sé, mettendo in campo una prestazione un po’ opaca. L’ex giallorosso ha provato a dare una scossa alla sua prova nella seconda frazione di gara, fornendo un lancio splendido per Belotti, ma una sola giocata e poco altro nell’arco di una partita intera non può soddisfare un giocatore del suo calibro né, tantomeno, un tecnico esigente come Mihajlovic.

Non è il caso, comunque, di fare drammi, dal momento che si tratta ancora di calcio d’agosto e di amichevoli, ma nelle prossime uscite Iago Falque è chiamato a fare meglio, così come Ljajic, da cui ci si aspetta sempre di più, al fine di consegnare al tecnico granata un tridente tecnicamente di altà qualità che può essere l’arma in più del Toro.