Il rapporto con le pressioni dettate dalla sovraesposizione mediatica raccontato da cinque giocatori granata
Quest’oggi, giovedì 10 ottobre 2024, è la giornata mondiale dedicata alla salute mentale e sul canale YouTube del Torino è stato caricato un video nel quale si affrontano queste delicate tematiche insieme a cinque giocatori granata: Ché Adams, Saul Coco, Marcus Pedersen, Guillermo Maripan e Borna Sosa.
Coco: “Non tutto è idilliaco. Ho un mental coach”
“Credo che fortunatamente, soprattutto nell’ultimo anno, si è potuto parlare di salute mentale con più frequenza – esordisce Saul Coco. Il difensore ex Las Palmas sottolinea come “molte volte non si pensa al fatto che dietro al giocatore che si vede sul campo c’è una persona che magari ha anche molte preoccupazioni. Uno potrebbe pensare che sia tutto idilliaco, ma a volte soffriamo molto e passiamo momenti brutti. Per questo è importante poter parlare apertamente della salute mentale e lavorarci sempre più. E’ da qualche anno che ho iniziato a lavorare con un mental coach – spiega Coco – mi ha dato un paio di consigli per gestire soprattutto la pressione e momenti in cui ti manca un po’ di confidenza in te stesso”.
Pedersen: “Se leggi opinioni su di te, ti fai del male”
Anche Guillermo Maripan afferma di lavorare da 5 anni con un mental coach: “su questioni come la pressione che deriva da giocare di fronte a grandi palcoscenici”. Le pressioni, come afferma il difensore cileno, derivano anche dai social media. Un tema in cui Marcus Pedersen è andato più nello specifico ritenendo che “tutti hanno le loro opinioni in questo mondo, ma se veramente vuoi leggere tutto ciò che viene detto su di te, ti fai solo del male. In passato ero troppo dipendente dai commenti delle persone – aggiunge Pedersen – ma con l’esperienza ho capito che sono io che vado sul campo per la mia performance”.
Ché Adams: “In campo i brutti pensieri vanno via”
Fondamentale poi, per un calciatore professionista, la convivenza in un gruppo, che deve dare supporto a chi è in difficoltà: “Succede molto spesso che qualcuno nel gruppo non stia facendo una buona performance. In quel momento si possono fare due cose – racconta Borna Sosa – o qualcuno gli urla addosso diventando un minus per la squadra o qualcuno prova a supportarlo per aiutarlo il più possibile. Per me bisogna sempre intraprendere la seconda strada”. Anche nei momenti peggiori, nessuno di loro ha mai pensato di lasciare il calcio: “Per me felicità e calcio vanno di pari passo. Quando sono sul campo tutti i miei brutti pensieri vanno via”, dichiara Ché Adams.
Coco dice parole sante. Le malattie mentali sono reali. Hanno però lo stigma. Meglio non sapere, non vedere. La mente è elemento essenziale di equilibrio della nostro essere. Con la mente gli atleti possono migliorare le loro prestazioni a dispetto di talenti non proprio eccelsi. Questo sarà ad esempio il… Leggi il resto »
Sbagliato ad inserire il commento, ridondante…
Tra la mentalità di Che e di Coco c’è di mezzo il mare.
Perdonami ma il tuo commento denota che non hai mai avuto, per tua fortuna, alcuna esperienza con i problemi psicologici derivanti dallo stress e/o depressione ed anche il Che… Ed i “consigli” che ne derivano equivalgono a curare il Covid con l’acqua minerale…. Come nel mio caso in cui mia… Leggi il resto »