Djidji si è affermato anche quest’anno con continuità nella retroguardia granata. Buon rendimento, ma il futuro è in dubbio
Stagione quasi da incorniciare quella di Koffi Djidji, in tutti i sensi. Il centrale franco-ivoriano, dopo essersi affermato con grande continuità nella difesa del Torino, ha anche celebrato le 100 presenze in maglia granata nell’ultimo turno di campionato contro l’Inter. Un’annata più che buona, che ha dato dimostrazione di quanto i progressi fatti negli ultimi due anni si siano rivelati efficaci. In una difesa stravolta con l’uscita di Bremer e l’arretramento di Rodriguez in alcune partite, l’ex Nantes e Crotone è stato l’unico punto fermo di Juric, come dimostrano le 34 presenze in campionato. Numero assolutamente elevato, arricchito anche da un gol, molto importante, arrivato contro il Milan nella gara d’andata vinta per 2-1.
L’ipotesi panchina e la stagione svoltata
Si pensava che la stagione di Djidji potesse cambiare del tutto quando Juric, nel periodo di marzo, gli ha preferito per 4 partite di fila Gravillon, facendo entrare il 30enne sempre dalla panchina. Si pensava che il tecnico croato volesse affidarsi a una difesa totalmente giovane con Schuurs, Buongiorno e lo stesso guadalupense, ma si è subito ricreduto piazzando nuovamente il difensore più esperto tra i titolari. Una stagione che, inoltre, ha visto Djidji di poche sbavature: esempi possono essere l’andata contro lo Spezia o le partite contro Bologna ed Empoli. In definitiva, però, il difensore ha controbilanciato con alcune grandi prestazioni che hanno aiutato il Torino a risalire la cima della classifica. Adesso l’unica incognita è il futuro, visto il contratto in scadenza.
Voto: 6,5