A Stans tanto lavoro tattico: Mihajlovic vuole che la squadra consolidi i nuovi dettami. Alternanza in campo tra oggi e domenica con il Friburgo

Il Torino si prepara. Siamo agli ultimi atti, prima delle partite ufficiali. Due amichevoli restano a Belotti e compagni per dare qualche indicazione più chiara a Sinisa Mihajlovic e meglio definire le gerarchie. Per questo motivo, l’allenatore serbo, che continua ad aspettare rinforzi dal mercato (i quali sono lungi dall’arrivare, secondo le ultime indiscrezioni), insiste sugli schemi di gioco, che, invece, non subiranno variazioni a meno di clamorose novità di calciomercato (leggasi: la cessione di Belotti, che ogni giorno diventa sempre meno probabile). Huddersfield e Friburgo si parano davanti al Toro: due avversarie discrete, dalle quali il tecnico serbo può trarre delle buone indicazioni sull’avanzamento dei lavori e sulla resa dei suoi giocatori.

Ecco perché in questi due giorni di ritiro austriaco, Mihajlovic ha fatto solamente prove tattiche. Con due squadre piuttosto ben delineate. Orfana di Lyanco, tornato ieri a Torino, la retroguardia granata ha lavorato anche con Avelar centrale, che proprio contro gli inglesi potrebbe oggi essere provato, al fianco di Rossettini. Il ballottaggio del brasiliano è con il compagno di stanza Bonifazi, che si è però in questi giorni sempre allenato con i potenziali titolari. L’idea da parte di Mihajlovic è quella di far disputare a un blocco di giocatori più di un tempo oggi e, agli altri, più di uno domenica. Così, se De Silvestri e Molinaro dovrebbero partire oggi dal primo minuto, Zappacosta e Barreca avranno un’opportunità, verosimilmente, contro il Friburgo. A centrocampo, Valdifiori e Obi comporranno il duo mediano, mentre l’attacco vedrà il nuovo acquisto Berenguer e ampio spazio ai giovani: da Parigini, ad Aramu ed Edera, con una possibile chance per De Luca.

Carte mescolate, ma potenziali seconde linee in campo quest’oggi. Sempre, però, con la stessa tattica, provata e riprovata in allenamento. Il Torino comincia ad avere un volto, in attesa dei promessi rinforzi, che ancora si fanno attendere. Il campo deve parlare, comunque. Tra tante difficoltà ma anche voglia di arrivare all’obiettivo finale.