Il tecnico granata è pronto a rispolverare il 4-3-3 per la sfida contro il Verona: il senegalese è chiamato a risvegliare Falque e Belotti

Reagire con carattere per spegnere le critiche nuove, dopo lo 0-1 nel derby, e scacciare i fantasmi vecchi, quelli che assalirono la squadra di Mihajlovic dopo le reti di Kean e Pazzini. Il Torino, domenica, sfiderà il Verona al Bentegodi, nel remake di quella maledetta sfida d’andata in cui i granata, in vantaggio di due reti si fecero rimontare nel recupero dalla sparagnina formazione di Pecchia, dando il la ad un declino inesorabile che, mesi dopo, porterà al cambio in panchina. Furono (anche) le scorie di una stracittadina terminata con le ossa rotte a condizionare quella sfida, le stesse che Mazzarri sta cercando di tenere lontane dal Filadelfia in questi giorni. Il piano risalita non può fermarsi, tantomeno in una gara abbordabile come quella del Bentegodi. Servirà il coraggio, però, quello mancato a tratti nella sfida contro la Juventus. E per ritrovarlo, il tecnico granata è pronto a tornare all’ordinato 4-3-3 che ha contraddistinto molte delle sue uscite in granata.

L’uomo copertina del ritorno al tridente non può che essere M’Baye Niang, capace di dare un po’ di brio – sebbene con iniziative piuttosto estemporanee (e mal appoggiate dal resto della squadra) – alla manovra offensiva del Torino, nel secondo tempo per il resto abulico della stracittadina. Il senegalese dovrebbe tornare titolare sulla fascia sinistra, a supporto di capitan Belotti e coadiuvato da Iago Falque sul fronte opposto. Via un centrocampista – se la giocano Ansaldi e Baselli – dentro un incursore più incisivo sulle corsie. Scelta che appare la più logica, viste le difficoltà difensive palesate dalla squadra gialloblù, seconda peggior difesa del campionato dopo quella del fanalino di coda Benevento. A Niang il compito di dare la sveglia ad un reparto intontito da un derby spento. A Belotti quello di riprendere un discorso interrotto due settimane fa, dopo il gol meraviglioso siglato contro l’Udinese che aveva incensato la fine del calvario. A Falque, infine, il consueto ruolo di perfetto equilibratore tra le due fasi. Il tridente del Toro è pronto al rientro. Contro il Verona urge ritrovare anche la verve degli attaccanti.