Saul Coco è arrivato a Torino ed è pronto a mettersi a disposizione di Vanoli: come cambia la difesa con l’equatoguineano
Nelle prime ore di martedì 16 luglio Saul Coco è sbarcato in Italia. Il nuovo acquisto del Toro è atterrato all’aeroporto di Malpensa insieme ai suoi genitori e successivamente ha raggiunto Torino. Ora non gli resta che svolgere le visite mediche di rito prima di mettere la firma sul contratto che di fatto sancirà l’inizio della sua avventura in Serie A. Il Torino ha dunque il suo nuovo difensore: non resta che scoprire dove deciderà di utilizzarlo Paolo Vanoli, se al centro della difesa o da braccetto.
Le possibili soluzioni
Con la partenza di Alessandro Buongiorno il Torino ha perso un pezzo importantissimo al centro della difesa. L’ex capitano granata si è sempre caricato il peso del reparto sulle spalle, annullando i più forti e insidiosi attaccanti del campionato. Saul Coco dovrà dunque fare i conti con una forte pressione al suo esordio in Serie A, ma non è detto che Vanoli decida di utilizzarlo da difensore centrale. Se è vero che l’equatoguineano arriva come sostituto naturale di Buongiorno, è anche vero che l’allenatore granata l’alternativa potrebbe averla già in casa. Si tratta di Perr Schurs, che sta recuperando dal grave infortunio al ginocchio rimediato lo scorso ottobre contro l’Inter. Fino a quel momento l’olandese ha giocato da braccetto, ma è perfettamente in grado di posizionarsi anche al centro della difesa. Ovviamente Vanoli dovrà andarci cauto visto il percorso di riabilitazione a cui si sta sottoponendo l’ex Ajax, ma nel corso della stagione non sarebbe impensabile assistere a una difesa con Schuurs in mezzo e Saul Coco a fare da braccetto di destra.
Sazonov tagliato fuori
A perdere il posto sarebbe proprio Saba Sazonov, che sotto la gestione di Juric ha dimostrato di non essere ancora pronto a fare il titolare in Serie A. Sarà interessante capire se sotto la guida tecnica di Paolo Vanoli il georgiano potrà acquisire quella sicurezza che gli è mancata ogni volta che è stato chiamato in causa. Quel che è certo è che l’ex Dinamo Mosca parte indietro nelle gerarchie dell’allenatore: dovrà lavorare duro per provare a insidiare la concorrenza.
