Nonostante la vittoria manchi da tre partite, l’Europa non è svanita per il Torino: il precedente della stagione 2013/2014 fa ben sperare
È ancora a secco nel filotto di scontri diretti per l’Europa il Torino, in attesa della sfida contro il Napoli. L’obiettivo della qualificazione però non è svanito, tutt’altro. È vero che i granata hanno lasciato diversi punti per strada, ma allo stesso tempo il percorso è ancora lungo, e il calendario dalla prossima settimana dovrebbe alleggerirsi un po’. Come detto da Cairo, c’è il precedente della stagione 2013/2014 che fa ben sperare: il Torino di Ventura in quell’occasione si trovava con 36 punti dopo 27 giornate (ora sono 37), ed è riuscito non solo a chiudere il campionato a 57 (che valse il settimo posto in classifica), ma anche a ottenere la qualificazione in Europa League – seppur grazie alla squalifica del Parma. Mancano 11 finali per il raggiungimento dell’obiettivo, ma nulla è precluso.
Il calendario contro le medio-piccole
Tanti sono i rimpianti in questo momento, dovuti ai punti lasciati per strada contro squadre come Sassuolo, Salernitana, Udinese e non solo. I granata, però, hanno ancora in programma cinque sfide contro squadre di media-bassa classifica, in cui è obbligatorio vincere sempre. Da qui fino a fine anno i ragazzi di Juric affronteranno: Udinese, Monza, Empoli (in fila), Frosinone e Verona. È lecito aspettarsi 12 punti su 12 contro le squadre che lottano per non retrocedere (Udinese, Empoli Frosinone e Verona), mentre anche contro il Monza è assolutamente fattibile vincere, considerando come i brianzoli siano oramai una squadra senza obiettivi. In totale, quindi, 15 punti contro queste squadre potrebbero davvero rivitalizzare i granata.
Il calendario contro le big
Allo stesso tempo, però, Buongiorno e compagni devono ancora affrontare 6 delle squadre che si trovano nella parte alta della classifica. Il primo impegno sarà contro il Napoli, e nonostante con Calzona gli azzurri si stiano rialzando si può immaginare una vittoria al Maradona, dato il 3-0 dell’andata. Dopodiché c’è il derby, e mai come in quel caso serviranno i tre punti. Tra aprile e maggio il Toro affronterà poi Inter a San Siro e Bologna in casa, e ci sono tutti i motivi per essere ottimisti. I nerazzurri, infatti, in quel periodo avranno lo scudetto ormai in pugno, e dedicheranno le loro energie alla Champions League (se dovessero andare avanti), mentre contro i rossoblù all’andata si è dimostrato di poter competere, e la storia non cambia certamente al ritorno. Infine, il campionato si chiude con Milan e Atalanta: i rossoneri – così come i cugini – saranno impegnati quasi certamente in Europa, e potrebbero presentarsi al Grande Torino con un importante turnover, mentre contro i bergamaschi Juric ha quasi sempre dimostrato di saper far bene: il 3-0 dell’andata è ben più di una prova.
Il bilancio in proiezione
Per arrivare in Europa, e dunque tra il 7° e l’8° posto, il Toro ha bisogno di chiudere il campionato con 58/60 punti. Per farlo, è necessario come nel 2014 un buon finale di stagione, in cui non è ammesso perdere punti contro squadre di livello minore. Inoltre, per forza di cose bisogna tentare l’impresa anche contro le big più accreditate, ma i granata hanno dimostrato di essere in grado. La qualificazione, quindi, è tutt’altro che una lontana speranza.