Cairo afferma che Vagnati sta lavorando al nuovo tecnico. Casting in tre, sfumano le ipotesi Gilardino e Gattuso
Sabato 4 maggio all’inaugurazione del campo 3 del Robaldo, Urbano Cairo ha finalmente tolto ogni dubbio sulla permanenza o meno di Ivan Juric sulla panchina granata per quanto riguarda la prossima stagione. “I contratti finiscono a un certo punto”, ha commentato il patron granata. Resterà invece Davide Vagnati che a detta di Cairo “Rinnoverà il contratto e sta pensando a qualcosa, lascio fare a lui, quando avrà fatto le sue valutazioni mi dirà”. Quel qualcosa a cui Vagnati starebbe pensando è riferito chiaramente al nuovo allenatore del Torino per la prossima stagione. Tra i nomi che sono circolati attorno all’ambiente granata tre restano caldissimi e due si sono praticamente defilati. Andiamo più nel dettaglio.
Vanoli e Italiano in lotta per i loro obiettivi
Tra i nomi in questo momento accostati alla panchina del Torino c’è quello di Paolo Vanoli. Ex collaboratore in nazionale, al Chelsea e all’Inter di Antonio Conte, ha intrapreso la carriera da capo allenatore in squadre di club nel 2021 allo Spartak Mosca. Dal 2022 allena il Venezia e si giocherà nell’ultimo turno di campionato di Serie B il passaggio diretto alla massima serie. Un altro è quello di Vincenzo Italiano. Il tecnico della Fiorentina qualche mese ha espresso grande stima nei confronti di Urbano Cairo. Il contratto di Italiano con i viola scade a giugno, ma è ancora presto per parlare di futuro, come lui stesso ha affermato alla vigilia dell’andata della semifinale di Conference League col Bruges: “Non può essere un argomento per me. Sono alla vigilia di una partita troppo importante a cui tutti teniamo. Esiste il Bruges, il resto sono solo chiacchiere: se stiamo ad ascoltare tutti…” .
Palladino: “Parlerò con Galliani a fine stagione”
Italiano vuole lasciare i suoi in Europa e magari togliersi la soddisfazione di alzare la Conference League, sfumata la scorsa stagione in finale per mano del West Ham. Tra i favoriti per la panchina del Torino resta Raffaele Palladino. Il tecnico del Monza sembrava vicino alla Lazio. Una pista poi sfumata con l’approdo sulla panchina biancoceleste di Igor Tudor. Al termine della gara contro i capitolini, Palladino si è espresso sul suo futuro: “Futuro? Parlerò con Galliani a fine stagione, abbiamo un incontro a fine campionato. Ora il focus deve essere la squadra, voglio concentrarmi al 100% sui ragazzi. Tutti i discorsi personali passano in secondo piano”.
Gilardino verso il rinnovo, Gattuso in Arabia
Si defila definitivamente invece Alberto Gilardino. E’ stato lo stesso allenatore nella conferenza stampa precedente all’impegno esterno col Milan a confermare la sua permanenza al timone del Genoa. “Abbiamo trovato un accordo verbale con la società. Nei prossimi giorni ci rivedremo. Sono contento e sono felice. E’ sempre stato il mio desiderio e la mia volontà – ha detto Gilardino, che ha aggiunto – Ne avevo parlato alla società nelle passate settimane. C’è la volontà di dare continuità al lavoro fatto con il mio staff con la squadra. Mancano i dettagli ma c’è stato un accordo verbale molto positivo”. Dovrebbe allontanarsi anche l’idea di un altro ex milanista sulla panchina del Torino, si tratta di Gennaro Gattuso. L’ex allenatore di Marsiglia e Valencia sta meditando di trasferirsi in Arabia Saudita. Secondo quanto riporta Fabrizio Romano ci sarebbe già un offerta sul piatto.
“L’albero che cade senza far rumore…..”. Se soltanto riflettiamo su quante contestazioni, quanti improperi, quanti trucidi insulti, i record negativi (e risibili) di abbonati, l’azzimato Urbano abbia ricevuto in 19 anni, da un lato dobbiamo apprezzarne la tenace resistenza, d’altro lato dobbiamo chiederci “ma chi glielo fa fare ?”. E… Leggi il resto »
La domanda non è chi viene, la domanda è … per fare cosa???
E discutiamo pure….433 352 😂
Poi ieri Italiano ha festeggiato la 50esima sconfitta in 3 anni, quasi un campionato e mezzo, non pochi per quella squadra nettamente, e ripeto, nettamente più forte del Toro e con una rosa di una profondità che noi ce la sogniamo.