Il Torino è in crisi e la classifica lo dimostra: un punto in più del Toro che giocò l’Europa League
Dopo i due pareggi contro Verona e Crotone e la sconfitta contro la Roma al Grande Torino, quella di ieri sera sarebbe dovuta essere l’occasione per cambiare passo e tornare a macinare punti in vista dell’obiettivo europeo. Al contrario, ancora una volta, i tifosi granata sono costretti ad assistere all’ennesima figuraccia collezionata dalla truppa di Mihajlovic nell’ultimo mese. Una sconfitta, le terza dopo Juventus e Roma, che pesa tantissimo dal punto di vista del morale e soprattutto della classifica. Il Toro, inutile negarlo, è in crisi e la luce al fondo al tunnel ancora non si vede. Due punti nelle ultime 5 partite, frutto di due pareggi amari e deludenti per come sono maturati, non possono bastare ad una squadra che punta almeno al 7° posto e l’alibi degli infortuni e degli incroci con squadre più blasonate e organizzate comincia a stare stretto. La decima giornata del campionato ha così costretto il Torino all’ennesimo 0 nella casella dei punti incassati e i granata sono scivolati nella parte destra della classifica, ritrovandosi al 12° posto con soli 13 punti all’attivo. Un risultato non certo confortante se si pensa a come è stato ottenuto. Il rendimento, infatti, è in linea rispetto a quello tenuto nelle passate stagioni quando, tuttavia, l’impressione sul gioco e sulla determinazione della squadra era nettamente diverso.
Basta pensare al campionato 2013/2014 quando, alla 10ª giornata, dopo il pareggio esterno contro il Livorno per 3-3 il Toro di Ventura ricopriva la stessa casella in classifica con addirittura due punti in meno (11). L’esito però lo ricordano tutti: trascinati da Cerci e Immobile, i nuovi gemelli del gol diventati la coppia più prolifica di quella stagione con 35 reti totali, i granata mancano per un solo punto la qualificazione all’Europa League. Qualificazione ottenuta poi, con un pizzico di fortuna, grazie all’esclusione del Parma che, nonostante fosse arrivata davanti al Torino in classifica, viene esclusa dalla competizione europea a causa del mancato ottenimento della licenza UEFA. La stagione successiva, dopo lo stesso numero di sfide, i granata, gravati anche dal doppio impegno tra campionato ed Europa League, sono ancora una volta al 12° posto con 12 punti. Questa volta, però, l’Europa sfuma e il Toro si piazza al 9° posto finale.
Rendimento diverso e in crescita, invece, per quanto riguarda le due stagioni passate. Nell’ultimo anno di Ventura alla guida del Toro, infatti, dopo il 10° turno e il pareggio interno contro il Genoa, sfida terminata sul 3-3, i granata si trovano noni con 15 punti all’attivo. Un inizio positivo che è andato poi scemando nel corso della stagione, conclusa al 12° posto con l’addio, a fine anno, del tecnico Ventura sostituito da Mihajlovic. Il nuovo tecnico promette l’Europa in due anni e, seppur mancando l’obiettivo alla prima stagione, l’inizio fa ben sperare: 15 punti nelle prime 10 uscite stagionali e ottavo posto in classifica. Ancora una volta al termine del campionato i granata sono costretti a rimandare l’obiettivo europeo che dovranno cercare di conquistare quest’anno per non rendere totalmente vani gli sforzi compiuti nelle ultime due stagioni. Il periodo buio che sta passando la truppa di Mihajlovic, tuttavia, non fa ben sperare. Il gioco latita, gli errori individuali sono tanti e la mentalità non sembra la stessa, come ammesso ieri in conferenza stampa dallo stesso tecnico. Il 12° posto, con due punti in più rispetto all’anno della conquista della Coppa può essere di buon auspicio ma il campionato, oggi, è ben diverso da quello 2013/14: il Toro, se non vuole buttare al vento quanto fatto fin ora, deve cambiare ritmo e deve farlo subito.
Ognuno delira a modo suo per giustificare ciò che pensa….
dato ancor piu’ grave e preoccupante alla luce del valore della rosa a disposizione quest’anno, oggettivamente piu’ elevato rispetto alle stagioni passate. Spero che la societa’ tragga le conclusioni dovute, e lo faccia in fretta
Certo, la societa’ vuole stare tra il 10emo e 12emo posto come, che so, il Chievo. Ed e’ proprio per questo che spende il doppio/triplo del Chievo in salari (e cartellini).
Pensavo fosse solo malafede, invece e’ proprio mancanza di capacita’ analitica, in aggiunta alla malafede