Solo nel caso in cui il campionato di Serie A non dovesse ripartire, allora le società potrebbero decidere il taglio degli stipendi ai loro calciatori

Perdite di milioni di euro: per via dei mancati incassi, per i rimborsi di abbonamenti e biglietti, per i mancati ricavi pubblicitari. Perdite anche per la rinegoziazione che potrebbe avvenire a livello di diritti televisivi, considerato che Sky e Dazn potrebbero – se la Serie A non dovesse finire in maniera regolare – intavolare una trattativa con le società per quel terzo di campionato non disputato . E potrebbe non essere l’unica rinegoziazione con le società coinvolte, visto che nelle ultime ore si parla anche della possibilità di rivedere anche gli stipendi dei calciatori. Un tema delicato che dovrà essere affrontato a tempo debito, e che coinvolgerebbe anche la Lega di Serie A e soprattutto l’Associazione Calciatori.

Se la A non riparte in tempo, cosa faranno i club?

Una Serie A congelata è quello che la Lega, ma solo quando sarà terminata l’emergenza, cercherà di evitare. L’intenzione è riprendere la stagione per poi terminare tutto entro il 30 giugno: secondo quanto affermato dal presidente della Figc Gravina, ricominciando il 2 maggio si potrebbe chiudere entro quella data. Anche per evitare altri problemi di tipo burocratico, uno su tutti quello dei contratti (o dei prestiti) in scadenza proprio per la fine del mese di giugno. E se invece la A rimanesse congelata?

Stipendi da tagliare, l’idea delle società

A quel punto sarebbe assolutamente necessario un tavolo a tre tra società, Lega e Assocalciatori. O almeno questo è quello a cui – come riporta il sito Calcio e Finanza – alcuni club starebbero pensando per tutelarsi, nel caso in cui non si potesse riprendere a giocare e si dovesse decidere di congelare la classifica così come la vediamo adesso.

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ultimo aggiornamento: 16-03-2020


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