Nonostante l’infortunio di Zapata risalente a ottobre, il Torino di Vanoli segna comunque di più di quello dell’ultimo anno di Juric
Sono passati 5 mesi e mezzo da Inter-Torino, la sera in cui la stagione dei granata è stata stravolta. 168 giorni dal bruttissimo infortunio di Zapata, che per andare a recuperare un pallone sui pressi della bandierina si è rotto il legamento crociato. Da quella sera tutto è cambiato: le ambizioni della squadra sono state ridimensionate, si è entrati in un ciclo di partite senza vittorie e molti compagni, con la sua assenza, hanno iniziato a faticare. Perché Zapata oltre a essere un leader tecnico lo è stato anche dal punto di vista carismatico, e non è un caso il fatto che abbia ricevuto la fascia di capitano dopo una sola stagione dal suo arrivo. Come detto, da quel 5 ottobre il Toro ha iniziato a faticare soprattutto nel far gol, ma arrivati ora al mese di marzo si può dire come la squadra, anche se non del tutto, si sia ripresa.
Il confronto con le altre squadre
34 gol segnati, una media di 1,17 a partita che si è incrementata soprattutto nelle ultime 5 gare. Un dato che fa piazzare i ragazzi di Vanoli al 13° posto nella speciale classifica dell’intera Serie A, con alle spalle solamente le squadre in lotta per non retrocedere. Sicuramente non un buon risultato, ma alla base di questo Vanoli ha sicuramente due alibi chiari: aver giocato per tre mesi – fino a gennaio – senza una vera punta, e non aver ricevuto un vero attaccante dal mercato. Nonostante questo il tecnico ha continuato a lavorare al massimo delle proprie possibilità, stravolgendo anche i propri tatticismi pur di trovare una soluzione, e in un certo senso ci è riuscito.
E con lo scorso anno
Non solo ci è riuscito, ma sta anche decisamente facendo meglio dello Juric dello scorso anno (che allo stesso tempo non aveva avuto tutti questi problemi). Nella scorsa stagione, a questo punto del campionato, erano stati segnati infatti solamente 28 gol: meno di uno a partita, frutto dei tanti 0-0 e del gioco prettamente difensivista del tecnico croato. Adesso la musica è invece cambiata, e pensare che con un Zapata in più il numero di reti sarebbe stato certamente maggiore.
