Lunga intervista sulla Stampa a Salvatore Sirigu. Il portiere del Torino: “Io, i libri e l’essere anti social. Mazzarri? Mi ricorda Delio Rossi e Conte”
È silenziosissimo fuori: non usa i social, ama leggere, e isolarsi. “Lo faccio sempre anche prima delle partite, per un portiere è fondamentale“. Eppure la sua presenza si nota eccome. Salvatore Sirigu è tra i protagonisti assoluti di questo Torino che domani sfiderà il Milan per continuare a sognare un piazzamento in Champions che sembrava impossibile a inizio stagione. “Ma quest’anno siamo stati molto più regolari” analizza lui, in una lunga intervista per il quotidiano La Stampa.
Torino, Sirigu: “Conosciamo la nostra forza e i nostri limiti”
Si affrontano tanti temi: da Donnarumma (“Ha una maturità incredibile, era normale che avesse qualche sbandamento ma è rimasto quello di prima“) all’andamento del suo Toro. La cui analisi è molto lucida: “Con il Bologna è stato quasi naturale perdere, dopo il filotto di buoni risultati, ma non è stata una disfatta. La partita da Toro? Quella in casa con la Fiorentina: abbiamo subito presto lo svantaggio ma non ci siamo disuniti. E l’abbiamo recuperata. Noi conosciamo la nostra forza e i nostri limiti: dobbiamo essere contenti di giocare una sfida come questa“.
Calciomercato, Sirigu: “Torino, se arriverà un’offerta la valuteremo”
Il personaggio Sirigu è strano. Non sembra certamente un calciatore moderno: “Non mi frega nulla dei social: non mi interessa mettere la mia vita lì dentro né vedere quella degli altri. Leggo molto, ma non sono il solo: a chi interessa però farsi un selfie con un libro? Durante le partite spesso insulto i miei compagni, poi mi devo scusare… Non è vero che resto calmo: ma non condanno l’errore tecnico, bensì l’applicazione“. E inevitabile diventa anche un riferimento al calciomercato: “Torino è una stazione importante: quando il presidente mi ha chiamato ho detto di sì per riportare in alto la squadra e me stesso. Futuro? Non posso saperlo. Il calcio ha determinate esigenze: dovesse arrivare un’offerta ci siederemo e valuteremo insieme i pro e i contro“. Si parla anche di Sardegna, del rapporto con Mazzarri (“È maniacale nel preparare le partite, mi ricorda Delio Rossi e Conte“) e del suo passato. Ma ora c’è solo il presente con il Toro e un piazzamento futuro da conquistare. Anche grazie alle sue parate.
Intervista non tanto tranquillizzante.
Salvo sviste, nell’intervista riportata non ho letto la parola “stazione” (luogo di passaggio) per definire cos’è il Torino, cosa ben diversa da”piazza”: se l’hanno inserita i giornalisti, stiano più attenti, mentre se davvero l’ha detta Sirigu (che legge i libri…), non è giustificabile, anche se come portiere resta immenso e… Leggi il resto »
Non è possibile lasciare andare via Salvatore… un cardine , un uomo fondamentale dentro e fuori il campo . Uno come lui merita anche l’ingaggio di Zaza , a fine anno obbligo è prolungamento e adeguamento al top , portiere di sicura affidabilità per i prossimi 4/5 anni
anche l’ingaggio di Zaza intendo sommato al suo e il pelato sgomitaotore via al miglior offerente e dentro Millico