Dopo il gol al Verona, i compagni di squadra hanno invitato i tifosi ad applaudirlo e incitarlo: così Niang è stato l’uomo in più del Torino
Per un calciatore che nella propria carriera è stato più volte al centro delle critiche, non solo per le prestazioni in campo ma anche per una serie di vicissitudine legate alla propria sfera personale, sentirsi un tassello importante di un progetto e di una squadra può essere l’elemento giusto per sbocciare definitivamente. Un discorso, questo, che potrebbe valere anche per M’Baye Niang. In particolar modo durante i suoi anni di militanza al Milan, al franco-senegalese i giudizi negativi e i fischi dei tifosi non sono mancati e, anche in questo suo primo mese al Torino, è stato spesso criticato per via delle sue prestazioni insufficienti. Contro il Verona, nell’ultima partita di campionato, dopo quarantaquattro minuti di errori e palloni persi, finalmente i tifosi granata hanno visto un lampo del vero Niang: dribbling secco a Caceres e conclusione sul primo palo che ha battuto Nicolas. Gol.
Più della rete, però, quel che in questa sede si vuole mettere in evidenza è il comportamento avuto da molti dei compagni di squadra dell’attaccante negli attimi successivi al gol: prima di tutti Lyanco, poi molti altri tra cui Adem Ljajic, mentre Niang esultava hanno invitato i tifosi ad applaudire e ad acclamare il più forte possibile il nome del numero 11 granata, in modo che potesse sentire il calore proveniente dagli spalti. “Questo segno di chiamare il pubblico – ha spiegato Mirko Valdifiori nel post partita – lo abbiamo fatto perché in settimana ci siamo accorti che lavorava bene ma soffriva il fatto di non essersi ancora sbloccato. Siamo un bel gruppo”. L’appoggio di Sinisa Mihajlovic (che lo ha fortemente voluto al Toro) e quello di Urbano Cairo, che anche recentemente ha speso belle parole per lui (“Ha qualità straordinarie, ci darà grandi soddisfazioni” aveva dichiarato il presidente), a Niang non è mai mancato, l’attaccante, come si è visto con il Verona, ha anche quello dei compagni di squadra e se anche i tifosi saranno con lui allora potrà davvero essere l’uomo in più che in molti si aspettavano fosse fin da subito. L’ottimo secondo tempo giocato contro la formazione di Fabio Pecchia ne è la dimostrazione.
Minchia, quando fanno la doccia lo devono abbracciare tutti ?
uno spogliatoio meravigliosamente unito,una roba aulica,la casa del mulino bianco,hmm,ma,speruma bin
Tutte le persone devono sentirsi importanti in un progetto “lavorativo”. Gli addetti ai lavori devono essere bravi a tenere tutti sulla corda ed a fargli credere che ognuno di loro è indispensabile. Al di là di quanto guadagnano sono persone come tutti anche i calciatori e quindi hanno bisogno di… Leggi il resto »