Negli ultimi mesi Cairo aveva dichiarato: “Riprendiamoci lo scudetto revocato!”. Una relazione della Federazione è favorevole all’assegnazione al club biancoceleste del ’14-’15, il fascicolo granata può essere riaperto
Era il giorno della posa della prima pietra al Filadelfia. Urbano Cairo, salito sul palco tra migliaia di tifosi accorsi al grande evento, aveva annunciato: “Riprendiamoci lo scudetto revocato”. Una cosa non da poco, un’intenzione dichiarata, nel tentativo di riaprire un fascicolo ormai polveroso sul quale in molti, ancora, si interrogano. Perché al Toro era stato revocato lo scudetto del 1927? Allemandi era stato davvero corrotto, o no? E perché, nel caso, non riassegnare il titolo alla seconda classificata, cioè il Bologna?
Tante, troppe ombre e poche luci si posizionavano sullo sfondo della vicenda che costituì il primo scandalo del calcio italiano (ai quali, purtroppo, il mondo pallonaro di recente è piuttosto avvezzo) e che portò alla mancata attribuzione del vincitore del campionato 1926-27 – si qualificò primo il Toro –, cosa ripetuta solo nel 2005 con la ben nota vicenda Calciopoli.
Ma ora, il caso può essere riaperto. È di questi giorni, infatti, la consegna di una relazione da parte della FIGC, richiesta personalmente da Tavecchio, in merito all’attribuzione dello scudetto 1914-1915: il campionato fu interrotto a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, e il titolo venne attribuito al solo Genoa (vincitore del girone Alta Italia), senza tenere conto del successo della Lazio per il girone del Centro-Sud. Un’ingiustizia, secondo il club e i tifosi biancocelesti, che si sono sempre sentiti privati del loro terzo titolo, che permetterebbe di pareggiare il conto con i cugini romanisti.
La commissione della FIGC, composta dall’avvocato Santoro (presidente) e dai membri Cirillo, Greco, Mastrocola e Sferrazza, nella propria relazione ha parlato di “evidenti omissioni” nell’assegazione unica al Genoa, suggerendo quindi di considerare l’ipotesi di un’assegnazione ex aequo di quello scudetto. A distanza di 101 anni, la Lazio può avere la sua giustizia, e il Toro può sperare in un importante precedente, che permetterebbe di ottenere l’agognata riassegnazione.
Molti esperti di diritto stanno già valutando se, effettivamente, ci potrà essere una fondata attinenza tra il caso laziale e quello granata: se, in sostanza, ci potrà essere una chiave giusta per riaprire le porte a quello scudetto, l’ottavo, che il Toro continua a ritenere di aver vinto onestamente. Non è così impensabile attendersi presto delle novità.