Antonio Sanabria è in record negativo di gol segnati. Paolo Vanoli ha bisogno dei suoi gol, anche perché altrimenti…
Il Torino si prepara per giocare contro l’Udinese l’ultima gara del 2024. La trasferta a Udine è piena di insidie e Antonio Sanabria, come tutta la squadra d’altronde, sta attraversando un periodo buio. Il numero 9 del Torino è bloccato e Vanoli ha bisogno dei suoi gol. Anche perché altrimenti l’allenatore sarà costretto a metterlo in panchina ma l’intenzione, per adesso, è quella di aspettare che si sblocchi. Sono nove le partite che il paraguaiano ha giocato senza fare gol: non era mai successo da quando è al Toro all’interno della stessa stagione. L’ultimo gol è arrivato in Cagliari-Torino 3-2. Da quella partita in poi, è stato sempre titolare e ha anche indossato la fascia da capitano in Torino-Fiorentina e Torino-Monza, ma non ha più segnato. Fin qui per lui 2 gol (l’altro al Verona) in 14 partite.
Le scelte a disposizione di Vanoli
Vanoli sta continuando a puntare sul 3-5-2 ma, dopo l’infortunio di Zapata, ha perso il suo punto di riferimento dentro e fuori dal campo. I titolari, sulla carta, sono Sanabria e Adams ma nelle ultime due gare contro Empoli e Bologna hanno giocato dall’inizio Sanabria e Karamoh. Poi c’è Njie, che subentra spesso. In attesa del mercato di gennaio, che dovrebbe portare una punta, queste sono le scelte del tecnico. Vanoli non ha ancora giocato dall’inizio con Adams e Karamoh: sarebbe un segnale forte per Sanabria da non escludere se l’astinenza dal gol del sudamericano dovesse proseguire.
Il modo di giocare di Sanabria
Ma nonostante il momento, diventa difficile lasciare fuori Sanabria. Sono anni che gioca nel Torino, ha il numero 9 e conosce bene il calcio italiano e l’ambiente. Adams invece si sta adattando al calcio italiano, Njie è molto giovane e Vanoli non vuole bruciarlo, infine Karamoh ha giocato pochissimo a parte le ultime due settimane. Senza Zapata al suo fianco, Sanabria ha però perso tanto: prima non doveva stare così tanto in area di rigore, ma rientrava di più in mezzo al campo come era sempre abituato a fare. Non si tratta infatti di un giocatore come Zapata. Ma si è preso questa responsabilità. Poi c’è anche un’altra cosa, oggettiva, che va sottolineata. Sia chiaro: l’attaccante deve fare gol, soprattutto in un momento simile. Ma Sanabria non è uno sciupone: sono poche le palle gol che gli vengono servite dai compagni.
