Dopo due stagioni Nemanja Radonjic lascia il Torino: un amore mai sbocciato tra il club e il fantasista, che saluta con tanti rimpianti
Dopo appena due anni, è terminata l’avventura di Nemanja Radonjic al Torino. Il serbo, arrivato dal Marsiglia nell’estate del 2022 con tante aspettative, non ha mai convinto a livello caratteriale e – volendo – anche tecnico da un certo punto di vista -, e ora saluta lasciando il “calcio che conta” e tornando in patria, lontano dalla pressione e nella sua comfort zone. La storia di Rado e del Toro è però particolare, fatta di pochissimi alti e troppi bassi.
La prima stagione, una breve illusione
L’estate del 2022 è stata caratterizzata, in casa Torino, dalle partenze di Bremer e Belotti, non due qualunque. Il mercato in entrata è stato particolare, sono arrivati giocatori talentuosi come Ricci, Pellegri e Karamoh, e altri già affermati. Tra questi anche Radonjic, che si era messo in mostra al Marsiglia ma che era reduce da un’annata negativa al Benfica. Il serbo ha iniziato a integrarsi, giocando diverse partite e segnando anche qualche gol, tanto che i tifosi lo av erano ribattezzato Maradonjic.
Il rapporto con Juric
In allenamento, però, spesso i toni con Juric si sono accesi. Queste scene si sono ripetute, fino al derby del febbraio del 2023. Il classe ’96 è entrato in campo nel secondo tempo, ma dei disguidi sul posizionamento e sullo spirito messo in campo hanno fatto nascere una brutta discussione con Juric, che lo ha tolto dal campo dopo 17 minuti. Sembrava un punto di non ritorno, una bocciatura definitiva, ma già dalla settimana dopo il numero 49 è stato rischierato dal tecnico. La stagione è andata avanti a suon di piccoli litigi e battutine in conferenza dell’allenatore per stimolarlo a fare di più, e si è poi conclusa senza altri episodi risaltanti.
La discesa verso l’oblio
Radonjic si è presentato nella seconda stagione in maglia Toro come una persona nuova: voleva essere decisivo sin da subito, aveva intenzione di cambiare registro e ha anche scelto la maglia numero 10. C’erano tutti i presupposti per poter assistere alla stagione della consacrazione. E l’inizio in effetti ha seguito queste aspettative. 3 gol in 4 partite e soprattutto buone prestazioni, il serbo sembrava davvero rigenerato. Poi però qualcosa si è spezzato, i problemi comportamentali sono diventati all’ordine del giorno e i litigi con Juric si sono intensificati. Il 28enne non è stato convocato per il derby, l’allenatore ha parlato di problemi muscolari ma non lo ha schierato neanche nelle partite successive. Rado ha giocato così un totale di 26 minuti da ottobre a gennaio, quando è stato spinto a trovare una nuova sistemazione. Nei giorni finali del mercato invernale è passato al Mallorca, in Spagna, ma neanche lì ha fatto la differenza. Gli spagnoli non lo hanno riscattato al termine della stagione 2023/2024, e lui sarebbe dovuto tornare a Torino. Vanoli lo ha convocato per il ritiro prestagionale ma lui non si è presentato, e questo ha segnato ufficialmente la fine del suo rapporto con i granata. Si è allenato tutta l’estate a parte in attesa di un’offerta della Stella Rossa, sua squadra del cuore, che è arrivata solo a settembre. Radonjic saluta dunque il Toro, e lo fa con tanti, tantissimi rimpianti. Cosa sarebbe potuto diventare se solo avesse avuto un po’ di testa; ma i rimpianti provengono anche dall’altra parte: raramente si riescono a trovare giocatori dotati di questo talento, i granata lo avevano in casa e non hanno potuto sfruttarlo.