Il direttore sportivo del Toro fa il punto sul mercato: “Prima del mio arrivo la società perdeva 15 milioni ogni anno”

Nella sala conferenze dello stadio Grande Torino, insieme a Valdifiori, Rossettini, Castan e De Silvestri – presentati ufficialmente – c’è anche il direttore sportivo Gianluca Petrachi.

Gianluca Petrachi inizia a presentare Mirko Valdifiori: “Siamo contenti di aver preso Mirko, lo volevamo già un anno fa, siamo contenti che sia arrivato e speriamo possa essere una lunga permanenza al Toro la sua”. 

Poi su Rossettini: “Lo abbiamo cercato già a metà mercato, dopo la partenza di Glik. Nell’ultimo periodo non ha giocato sempre ed è alla ricerca della migliore condizione e avrà spazio”. 

Tocca a De Silvestri:“Il primo giocatore che ci è stato chiesto da Mihajlovic, il mister si fida tanto di De Silvestri. Ci abbiamo provato immediatamente ma le distanze con la Samp erano evidenti e così abbiamo aspettato, contando sul fatto che il ragazzo volesse venire da noi”. 

Tocca poi a Castan: “Contentissimo che sia arrivato Leandro, volevo già portarlo in Italia quando ero a Pisa e lui giocava in Brasile. Ha tanta voglia di mettersi in discussione: lasciare un ambiente come la Roma per ripartire non era facile, ma credo sia arrivato nel posto giusto. Mi auguro che possa fare una grande stagione, abbiamo anche un accordo con la Roma per poterlo riscattare a fine anno. C’è la volontà di fare qualcosa che vada oltre: voglio vedere il Castan che tutti hanno ammirato in passato”. 

Dopo la presentazione Petrachi analizza il mercato che si è chiuso poco più di una settimana fa. “Il campo dirà se abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto ottime plusvalenze, credo sia legittimo ricordare che dal mio arrivo questo accade, mentre prima il Toro navigava in brutte acque e perdeva 15 milioni a stagione. Da quando c’è Petrachi al Toro si producono plusvalenze. Mi avvicino al settimo anno: se è cambiato qualcosa credo che un merito lo abbia anche il direttore sportivo”. 

Su Baselli: “Non c’è stata una trattativa col Milan, un intermediario ha proposto uno scambio con Kucka. Il mister ha detto che non ci avrebbe pensato minimamente”. 

Su Tachtsidis: “Cercavamo in maniera importante un metodista. Avevamo un’idea su Valdifiori, la priorità. Ad un certo punto abbiamo mollato il colpo, perché il Napoli sapeva quanto tenessimo a Valdifiori ma voleva Maksimovic. Mi piaceva molto Bruno Henrique ma quest’anno non sono riuscito a fare il mio famoso viaggio in Sudamerica: i giocatori amo vederli dal vivo, e solo così mi prendo la responsabilità di spendere dei soldi. E quindi siamo andati su Tachtsidis: Mihajlovic ha sentito Zeman, il quale ha parlato benissimo del giocatore. Quando abbiamo capito che l’operazione Valdifiori si poteva fare, abbiamo deciso d’accordo con Tachtsidis di mandarlo a giocare”.

“Siamo legati a Vives, non è un fenomeno ma è un giocatore che ha rappresentato lo spirito di questa squadra, c’era la voglia di terminare qui la carriera, questo è stato il pensiero”. 

Un mercato che ha visto arrivare giocatori pronti: “Per alzare il livello abbiamo preso anche giocatori portatori di più certezze. La squadra comunque è ben assemblata, perché ci sono anche giocatori importanti”. 

Su Maksimovic: “Voglio raccontare la verità, come sempre. Non abbiamo mai trattenuto con la forza un giocatore, ed è la storia a parlare. Credo sia controproducente tenere qualcuno contro la propria volontà. Glik è venuto da me ed è stato sincero, e infatti gli ho detto che lo avrei accontentato. Idem per Peres, che aveva chiesto in tutte le lingue di volere andare via, voleva spiccare il volo. Si è preso qualche giorno in più, ma è stata una cosa concordata: è tornato, si è confrontato con l’allenatore, poi è partito, è stato accontentato. Su Maksimovic: mi dispiace perché ancora adesso lo considero un bravo ragazzo. Mi aveva chiesto di andare via poi con l’arrivo di Sinisa abbiamo provato a trattenerlo. Il mister pensava che potesse fare quel salto di qualità, e ha parlato con il giocatore. Dal confronto Mihajlovic ci ha comunicato che con un adeguamento, messo nelle condizioni di sentirsi importante, sarebbe rimasto. Lo abbiamo fatto, ci siamo prodigati per l’adeguamento. Quando sembrava fatta sono cambiate le carte in tavola, non so se dietro consiglio di qualcuno. Non è stato consigliato bene, non si è presentato dall’oggi al domani. Ci siamo tutelati con la Federazione e poi alla fine abbiamo venduto ad un’ottima cifra il giocatore, arrivando anche a Valdifiori. La sua è stata una caduta di stile, soprattutto nei confronti dei tifosi”. 

Su Mihajlovic: “Sì, mi aspettavo una rivoluzione, sin da quando ho parlato con Mihajlovic del nuovo modulo. Lui e Ventura sono molto diversi nei metodi di lavoro: con Ventura siamo arrivati a buoni risultati, speriamo che con Mihajlovic ne arriveranno anche di migliori”.

Su Simunovic: “Giusto fare chiarezza. Parliamo di un giocatore che avremmo fortissimamente voluto portare. Lo scorso anno a causa di problemi fisici è stata riscontrata una lesione alla cartilagine. Lo abbiamo visto nel corso degli allenamenti, lo volevamo. Abbiamo detto al Celtic di essere disposti a comprarlo, ma dopo le visite mediche qui a Torino. Le visite sono state superate, come dice il ragazzo, ma il nostro staff ha reputato che l’acquisto sarebbe stato comunque rischioso. Questo mi ha indotto ad essere prudente, così ho chiesto al Celtic il prestito con diritto di riscatto alla prima presenza libera, senza minutaggio. Non hanno voluto sentire ragioni, ed ecco perché è saltato. Il ragazzo era mortificato: voglio sottolineare che il ragazzo non sta male, e ha superato le visite: ma lo staff ha manifestato dei dubbi”. 

Su Joe Hart: “Parlando con Vigorelli, che conosce l’agente del portiere, si è prospettata la possibilità, visti i problemi col City. Ovviamente si è accesa la lampadina, e ho detto che lo avrei preso solo se il nome non fosse venuto fuori. Parlando con lui ho capito che voleva venire al Toro, ne ho parlato con Mihajlovic e a quel punto Attilio Lombardo ha chiamato di nuovo  il giocatore per capire con che tipo di umiltà si sarebbe affacciato all’esperienza qui in Italia”. 

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ultimo aggiornamento: 08-09-2016