Nessuna soddisfazione personale finora per il classe 2001 tra gol e assist. Lo scorso anno la sua zampata è valsa i 3 punti
“Ha fatto davvero un gran bel gol, da attaccante vero, con accelerazione e potenza. Adesso spero che Pietro abbia più fortuna e non si fermi più”. Spoiler, non è andata così. Le parole ottimistiche sul prosieguo dell’esperienza granata di Pietro Pellegri pronunciate da Ivan Juric dopo aver sbancato la Dacia Arena il 23 ottobre del 2022 (ora Bluenergy Stadium) proprio grazie all’ex Monaco, si sono scontrate con i ripetuti infortuni e uno smarrito feeling col gol che, a distanza di oltre un anno, inizia ad essere preoccupante anche in merito a una futura permanenza in granata.
I gol dell’anno scorso
A Udine, l’anno scorso. Pietro Pellegri ha trovato la prima rete in campionato, dopo l’acuto nell’incontro settimanale di Coppa Italia con il Cittadella. Sua la rete del bis, nel 4-0 finale con i veneti. Contro l’Udinese invece il suo tocco su assist di Radonjic, dopo aver vinto il duello con Bijol, gli ha permesso di togliersi lo sfizio personale anche in Serie A e regalare al Toro un successo esterno. Da quel momento l’infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto per un lungo periodo lontano dai terreni di gioco prima di ricomparire nel tabellino dei marcatori a Genova, contro la Sampdoria, con tanto di esultanza polemica sotto la gradinata blucerchiata. In tutto 18 presenze (455’ totali), 4 nell’undici iniziale e soltanto 2 timbri. Tutt’altro che cifre da grande goleador e ad oggi la situazione è persino peggiorata.
Pellegri, finora a secco. Il prossimo anno va in scadenza
Pellegri in questa stagione è sicuramente più integro dal punto di vista fisico. Non c’entra dunque l’andirivieni tra campo e infermiera. Non a caso, ha raccolto un minutaggio maggiore. 564’ in 20 presenze (dato Transfermarkt), 5 dal primo minuto e 15 da subentrato. Omesso il dato sui gol, in quanto inesistente. Finora Pellegri sta infatti vivendo una sorta di desertificazione di gioie personali. “Sono convinto che ci darà una grande mano nelle ultime partite”, ha detto sempre Juric dopo un’altra prova sottotono di Pellegri col Lecce. Le parole finora non si sono tradotte nei fatti. Nell’ultima, contro il Napoli, un’altra occasione dall’inizio, per scalzare la titolarità di Sanabria. E invece Pellegri si è dimostrato nuovamente inconcludente, facendosi sostituire proprio dal paraguaiano, autore di un gol da cineteca. Di certo, la fortuna non è dalla sua. Ma a preoccupare sono gli 0 tiri tentati e i soli 12 passaggi, che denotano il suo spaesamento nel gioco offensivo granata. Difficile possa verificarsi un cambio di rotta, viste le difficoltà dell’intero reparto. Col contratto in scadenza a giugno 2025, Pellegri quanto meno dovrà rivitalizzarsi in zona gol, già solo per far sì che il suo rinnovo sia un tema su cui discutere in maniera fondata.