Pellegri è un giocatore di cui Juric si fida molto: l’ex Milan, però, non sembra mai garantire la continuità richiesta dal club
A due giorni dal deludente pareggio interno contro il Cagliari all’esordio in campionato, sono ancora diversi i temi da poter sviluppare. Uno di questi si rifà sicuramente all’attacco, in difficoltà sin dall’inizio del precampionato e a secco anche nelle due gare ufficiali giocate sin qui. Se Sanabria continua ad avere occasioni e a non sfruttarle, chi ancora sembra essere fuori dagli schemi anche per problematiche fisiche che non gli permettono di rendere con continuità è Pietro Pellegri. L’attaccante scuola Genoa molto spesso è stato coccolato da Juric, che lo ha difeso quando i tifosi hanno provato ad andargli contro. Il mister gli ha anche dato fiducia nelle ultime apparizioni, nonostante il suo rendimento non sia stato all’altezza. Ora, però, il mercato del Torino passa anche da lui. Lo stesso allenatore al termine della sfida contro i sardi, ha specificato come: “Per Pellegri a volte vedo la potenzialità ma manca la continuità. Se Radonjic torna quello che era allora io sono a posto e non ho problemi. I nostri dubbi girano attorno a questi due ragazzi”.
Pellegri, l’ora della svolta
Una responsabilità importante, dunque, per il numero 11, che da quando è arrivato a Torino non ha mai segnato con continuità. A pochi giorni dalla fine della sessione di mercato, gli eventuali colpi in entrata in avanti dipendono anche dalla sua condizione fisica e dal suo rendimento. Juric, infatti, vuole garanzie in primis sulla sua tenuta muscolare, per evitare di rimanere a campionato in corso con il solo Sanabria – come già successo negli anni passati – e poi anche sul suo modo di giocare. L’ex Monaco, infatti, da quando si trova in Piemonte non ha praticamente mai conteso la titolarità al paraguaiano, riducendo di fatto anche la competizione. La partita contro l’Inter può dunque essere un test. Pellegri, che quasi sicuramente subentrerà a gara in corso, dovrà farsi trovare pronto se vuole garantirsi la permanenza come secondo attaccante di riferimento.