Stagione in crescita per Rossettini dopo un inizio difficile, Moretti imprescindibile, bocciatura totale per Ajeti e Carlao che rischiano l’addio

MORETTI 6.5. Una sicurezza. Le premesse, ad inizio stagione, facevano pensare ad un Moretti più in panchina che in campo. Il rendimento iniziale di Castan l’aveva costretto al ruolo di riserva ma Emiliano Moretti, ancora una volta, ha saputo aspettare pazientemente, lavorare da vero professionista e sfruttare al meglio le occasioni che si sono presentate. Gli infortuni che hanno bloccato il compagno di reparto gli hanno aperto la porta da titolare e lui, quella maglia, non se l’è più tolta e in campo ha saputo fare la differenza, dimostrando di essere ancora imprescindibile per una difesa che ha troppo spesso vacillato. Il rinnovo e l’ovazione del pubblico nell’ultima casalinga sono il giusto premio.

CASTAN 6. L’inizio di stagione aveva fatto sognare il Toro: Castan sembrava poter tornare ai fasti di un tempo, ad essere quel giocatore che nella prima parte di stagione in granata si è a tratti rivisto. Poi qualcosa non è andato come si sperava, la luce si è spenta e gli infortuni si sono susseguiti tanto da costringere il difensore ad un calvario che è durato praticamente per tutto il girone di ritorno. Un calvario che gli ha chiuso le porte del Toro, non disponibile al rinnovo di un giocatore che non dà le giuste sicurezze in termini di affidabilità fisica, e che ha privato i granata di un giocatore importante. Professionista serio e uomo in più della difesa, ad inizio stagione, Castan non si può certo dire fortunato.

ROSSETTINI 6. Preso non certo con l’obiettivo di farne un titolare fisso, l’inizio di stagione non è stato semplice per il difensore granata, troppo spesso sul banco degli imputati per errori gravi e talvolta ingenui. La crescita del giocatore, tuttavia, è stata costante tanto che riesce a ritagliarsi non solo il posto da titolare ma a risultare, spesso, anche più convincente dello stesso Castan. Passo dopo passo ha saputo convincere il tecnico e nonostante qualche prestazione in ombra di troppo nel complesso ha dimostrato una crescente sicurezza.

AJETI 4.5. Nei piani del Toro e di Mihajlovic sarebbe dovuto essere un profilo di prospettiva, un’alternativa che, con il giusto tempo e lavoro, sarebbe potuta diventare una certezza. Il giocatore, però non ha saputo convincere e al termine della stagione arriva la bocciatura definitiva. Gli infortuni, ripetuti, ad inizio campionato hanno destabilizzato la forma fisica del difensore ritardando il suo inserimento in squadra. Inserimento che, una volta ottenuto, non ha saputo sfruttare. Poche presenze e decisamente poco convincenti non bastano a guadagnarsi la promozione.

CARLAO 5. Il discorso non è molto diverso da quello del compagno di reparto. Arrivato ne mercato invernale come unico rinforzo di una difesa vacillante e insicura, per diverse partite resta letteralmente un oggetto del mistero. Mandato in campo da Mihajlovic, fa vedere qualche buona giocata alla sua prima uscita con la maglia del Toro, poi, il nulla. Tanti errori, poca convinzione e una bocciatura rimediata.