La moglie di Alessio Cerci torna a parlare dell’addio al Torino: “Al cuore si devono accompagnare i fatti: li meritava più di chiunque”
Federica Riccardi, la moglie di Alessio Cerci, attirò su di sé una pioggia di critiche dopo la pubblicazione di una frase, sui social. “Addio Serie A, andiamo nel calcio che conta”, scrisse quando l’ala di Valmontone – era l’estate 2014 – venne ceduta dal Torino all’Atletico Madrid. Il polverone, però, era ingiustificato. Ed è proprio la Riccardi, in risposta a un commento su Instagram sotto a un post del marito, a spiegare nuovamente il perché: “La mia frase era per alcune persone che non avevano nulla a che fare col Toro e che per mesi presero in giro Alessio con trattative e false promesse. Si parla di direttori sportivi. Ma nessuno ha mai voluto comprenderlo”.
“La persona che ha sofferto più di tutti è Alessio”
Lasciare il Toro, non fu invece per niente facile per la famiglia Cerci: “Abbiamo pianto mesi perché il cuore ci ha sempre detto di restare”, ha spiegato Federica. Che però ha aggiunto: “Al cuore si devono accompagnare i fatti, quelli che lui meritava più di chiunque altro in quella società. E la cosa più triste è che a lui sono stati negati. Ora non riapriamo polemiche inutili, è andata così. Però in questa storia le colpe sono un po’ ovunque”.
E qui emergono le presunte responsabilità della società granata, ovvero “di chi doveva blindare mio marito come un tesoro raro”. Anche Cerci e la Riccardi, però, non si assolvono: “Abbiamo creduto di poter rinunciare a quell’amore che c’era in quello stadio per provare a raggiungere nuovi obiettivi. Ma credetemi se vi dico che la persona che ha sofferto più di tutti è solo una. E questa persona si chiama Alessio Cerci”.