Torino-Roma sarà anche l’affascinante sfida in panchina tra due tecnici simili: e quel botta e risposta su Totti in estate…
E’ un gioco di opposizioni e similitudini quello che lega Sinisa Mihajlovic ed Eusebio Di Francesco. I tecnici di Torino e Roma, che domenica si affronteranno nel capoluogo piemontese, stanno attraversando momenti decisamente differenti. Reduce dal pareggio esaltante di Stamford Bridge con vittoria sfiorata, l’ex Sassuolo; chiamato a risollevare le sorti di una squadra in piena crisi il granata. La cartà d’identità, però, li avvicina: 1969 come anno di nascita, per entrambi. Una buona carriera da calciatori, in A si sono affrontati parecchie volte con maglie diverse e un comune passato alla Roma. Non si sono incontrati per poco sulla sponda giallorossa della Capitale: quando Di Francesco arrivò lì nel ‘97, Mihajlovic era a Genova, in blucerchiato. Nella città Eterna ci sarebbe tornato un anno dopo, sì, ma per giocare con la Lazio.
Da allenatori, poi, le somiglianze sono molte: spiccato spirito offensivo e dogma della difesa a quattro. Punti cardine da calcio moderno, insomma. Gli incroci diretti sorridono al granata: tre vittorie contro una e tre pareggi. L’unico k.o. Miha l’ha subito sulla panchina del Milan, quando al “Mapei Stadium” si interruppe forse il momento migliore della stagione rossonera. Dopo nove risultati utili consecutivi, Sansone e Duncan aprirono definitivamente la crisi: da lì in poi, i meneghini non trovarono più il successo fino all’esonero del tecnico serbo.
Precedenti sul campo, ma anche qualche botta e risposta a distanza. Come quello di quest’estate, quando Di Francesco blindò Totti dopo qualche apprezzamento di Mihajlovic. “Rimarrà qui a fare il dirigente”, aveva assicurato il neo tecnico giallorosso dopo che il collega aveva lanciato la provocazione: “Se volesse, Totti sa dove trovarmi”. Un piccolo siparietto di fantamercato, nulla più. Domenica, invece, si farà sul serio. E l’ultima volta al “Grande Torino” per il DiFra ancora neroverde fu una batosta: 5-3 nell’ultima gara dello scorso campionato. Non certo un buon presagio, se si guarda solo ai numeri.
Ad oggi il nostro tecnico è indifendibile. Dopo il primo anno al Toro avrei scommesso che quest’anno ci saremmo tolti delle soddisfazioni. Invece siamo al palo, soprattutto nel gioco.
Speriamo riesca a raddrizzare la baracca. Da tifoso, ci spero.
Io le panchine le avrei invertite con tutte le squadre contro le quali abbiamo giocato…
Quanto mi piacerebbe invertire le.panchine…così solo per vedere che succede…