Il rinnovo, che sembrava una formalità, è in stallo da mesi: Mazzarri si gioca il futuro nel Torino. Ma per ora non rischia l’esonero
“Dobbiamo leccarci le ferite, basta”. Poche parole, la delusione per un Natale amaro: Walter Mazzarri ha lasciato sabato lo stadio “Grande Torino” abbattuto per la sconfitta contro la Spal, ma anche consapevole della fiducia che il presidente Cairo gli avrebbe ancora accordato. L’allenatore, per ora, non rischia il posto. Dopo gli scricchiolii di fine ottobre ora la sua panchina è piuttosto salda, anche dopo il sanguinoso k.o. nell’ultima apparizione del 2019.
Mazzarri-Torino: con la piazza rapporto logorato
La dirigenza, patron in primis, dallo stadio è uscita senza rilasciare dichiarazioni, nella brutta notte del 21 dicembre. Nessuna presa di posizione, dunque, il che in un certo senso ha confermato il fatto che il tempo di WM al Toro ancora non si sia esaurito.
Nei fatti, però, il rapporto del tecnico con la piazza è logoro. I fischi alla lettura delle formazioni sono ormai una ricorrenza su cui riflettere e così i cori di insulto che parte della tifoseria continua a rivolgergli.
Rinnovo di contratto in stallo: la situazione
C’è anche questo, alla base dello stallo che ormai da alcuni mesi ha messo in pausa il suo rinnovo di contratto. L’accordo che Mazzarri ha stipulato con il club granata scadrà nel giugno 2020. A fine stagione. In estate, ma anche a settembre, la questione pareva una formalità: basta una firma, lasciavano intendere le parti.
Qualcosa, negli ultimi mesi, è cambiato. Non certo nella stima di Cairo – che verso il toscano è immutata -, ma più che altro a livello di politica societaria: proseguire con un allenatore inviso ai tifosi, dopo una stagione che potrebbe rivelarsi anonima (rischiosa, nel peggiore dei casi), non sarebbe certo una mossa azzeccata.
Due le strade, a questo punto: o arriverà una svolta decisa nei risultati, oppure potrebbe davvero concretizzarsi l’addio nel prossimo giugno. La terza via, al momento, è quella più lontana. Ma se le cose, di qui ai prossimi mesi, dovessero mettersi male – tradotto: zona calda della classifica pericolosamente vicina – allora il cambio in corsa non sarebbe più da escludere.
Colgo l’occasione per formulare i miei deferenti auguri da umile tifoso al Torino fc, nella persona del Presidente Cav. Dott. Urbano Cairo, alla Struttura societaria, a tutti gli Atleti anche dei Settori giovanili e al Personale dirigenziale, amministrativo, operativo tutto.
E al Ragionier Filini no, niente?
Rinnovo in bilico. Più che il rinnovo io nel bilico ci metterei società e squadra…e via per un bel viaggio, lontani da Torino. Per sempre. Aria nuova.
Napoli, Milan, Fiorentina e Udinese hanno cambiato allenatore perché evidentemente i risultati non erano in linea con gli obiettivi.
Bologna, Verona, Sassuolo e cairese si tengono stretti i loro mister perché evidentemente soddisfatti dei risultati sempre in linea con la programmazione di inizio anno.
Record!
Bologna, Verona e Sassuolo partivano con ben altre prospettive rispetto al toro: salvezza più o meno tranquilla e valorizzazione dei giocatori, contro lotta per un posto in Europa (più Champions che EL) e consolidamento di una rosa “difficilmente migliorabile”. Alla prova dei fatti Verona, Bologna e Sassuolo esprimono gioco e… Leggi il resto »
Guarda che appunto voleva significare, ironicamente e tristemente, che le ambizioni della cairese sono pari a quelle del Verona, cioè di una neopromossa.
Esattamente.