Walter Mazzarri saluta il Torino dopo due stagioni: dal 3-0 al Bologna alla prima panchina, al preliminare di Europa League fino al capolinea di Lecce
Finisce l’epoca di Walter Mazzarri sulla panchina del Torino e inizia quella di Moreno Longo. Dopo il ko di Lecce (in seguito ai 7 gol dell’Atalanta piĂą il ko in Coppa Italia col Milan) per l’allenatore toscano si sono chiuse le porte del Filadelfia e del Grande Torino. Un’avventura durata due stagioni e iniziata un freddo 6 gennaio 2018 in campionato contro il Bologna, giĂ , proprio quel Bologna che sarebbe poi diventata la squadra dell’allora fresco ex allenatore granata Sinisa Mihajlovic. La prima di Mazzarri sulla panchina del Toro inizia come meglio non potrebbe: 3-0 firmato De Silvestri, Niang e Iago Falque (due di questi non piĂą al Toro) e ritorno alla vittoria dopo 8 giornate. Il tecnico della provincia di Livorno ha allenato nel girone di ritorno conquistando 8 vittorie, 5 pareggi e 6 ko facendo segnare 29 gol e subendone 19.
Mazzarri, nel 2018/2019 si è visto il miglior Torino
La seconda annata di Walter Mazzarri sulla panchina del Torino coincide anche con una delle migliori stagioni della storia dei granata. Una cavalcata che ha trovato come suo apice l’accesso ai preliminari di Europa League nella stagione attuale. Appena 7 sconfitte nel corso dell’annata, tanti pareggi: ben 15 e 16 vittorie con inoltre le note liete dei successi contro Milan e Inter al Grande Torino, il pareggio con le due milanesi a San Siro e il pareggio all’Allianz Stadium contro la Juventus – nel girone di ritorno – con Lukic primo marcatore della partita e nelle ripresa solo un colpo di testa di Cristiano Ronaldo ha spezzato la possibilitĂ di espugnare per la prima volta il campo dei bianconeri. I granata in quell’annata hanno trovato in trasferta appena 2 sconfitte contro le 5 casalinghe. Una stagione che è coincisa anche con il record di punti nel campionato a 20 squadre: settimo posto e 63 punti conquistati.
Mazzarri, dal ko in Europa League al 7-0: le tappe dell’addio
L’ultimo capitolo della storia tra il Torino e Walter Mazzarri si consuma da luglio 2019 a febbraio 2020: sette mesi che hanno rivoluzionato e ridimensionato il Torino e le ambizioni dei granata che erano partiti alla ricerca della qualificazione al secondo piĂą importante torne continentale: l’Europa League. Con l’esclusione del Milan dalle coppe (arrivato 5° la stagione precedente) vengono riammesse la Roma – direttamente ai gironi – e i granata – ai preliminari. Inizia quindi prestissimo la preparazione la squadra di Mazzarri, che a livello di rosa rimane invariata fino a fine mercato – e con l’Europa League giĂ sfumata – con gli innesti di Verdi e Laxalta (giĂ ex Toro). Nei preliminari il Toro totalizza 3 vittorie, un pareggio e 2 ko, fatali, contro il Wolverhampton contornati inoltre dal caso Nkoulou che destabilizza tifosi, compagni e Mazzarri stesso che non lo schiera con gli inglesi.
Risolto il caso Nkoulou col confronto tra giocatore, presidente, allenatore e compagni, in campionato la partenza del Torino convince: 2 vittorie in 2 giornate ma subito dimenticate con i ko contro Lecce e Sampdoria. Arriveranno poi il 4-0 all’Olimpico contro la Lazio (prima concreta prova che c’è una crisi nel Toro di Mazzarri), poi il 3-0 contro l’Inter in casa (dopo il ko di misura con la Juve e la vittoria di Brescia). Il 2019 si chiude con il 2-1 della SPAL al Grande Torino e le pesanti contestazioni alla dirigenza, all’allenatore e alla squadra. Il 2020 parte bene: 2-0 alla Roma e 1-0 in casa con Bologna oltre al passaggio ai quarti di finale contro il Genoa in Coppa Italia; ma è solo l’inizio del declino con la contestazione che continua nonostante l’appello all’unitĂ di Belotti e Sirigu. Arrivano dunque Sassuolo, Atalanta, Milan e Lecce: queste le ultime tappe di un percorso con piĂą passi falsi e dolori che gioie.
A mio personale giudizio, il peggiore di sempre. Anche se Ventura ha toccato picchi piĂą alti (leggasi ad esempio Castellamare di Stabia), nel complesso lui è stato per me il peggior incubo sulla panchina della Cairese, proponendo partite assolutamente inguardabili. L’assurda agonia protratta dal diversamente alto, lo ha reso ancora… Leggi il resto »
Mazzarri è riuscito a rovinare un attacco atomico ( facendo depauperare il tasso tecnico con la cessione di Liajc e Jago) per puntare tutto sulla teoria del “prima non prenderle” e alla fine ne ha prese 15 in tre partite un… un emerito incapace.
Ma vattene aff….lo idiota.
Quando si giudica un allenatore o un DS dell’effeci’ bisogna sempre tenere presente il fattore Cairo e questo lo sappiamo bene. Detto ciò nonostante il gioco non eccelso I risultati gli hanno dato ragione lo scorso campionato, poi ci ha messo del suo questa stagione x arrivare ad un esonero… Leggi il resto »