Adam Masina, difensore del Torino, ha rilasciato un’intervista. “Torino merita il top. Dobbiamo spingere e arrivare lontano”
Adam Masina del Torino ha parlato in un’intervista. Queste le sue parole sul canale YouTube della Serie A: “Non è mai facile dire di aver trovato il posto giusto, lo scopri sempre dopo. Sicuramente Torino è un posto in cui sto bene, la mia famiglia sta bene. C’è tutto per poter lavorare e per poter performare. Sono molto soddisfatto e contento di essere qua. La piazza la conosciamo tutti: è una piazza esigente e storica. Per me è un onore vestire questi colori. Mi rimarrà dentro. Se dovessi tornare indietro, non cambierei nulla della mia carriera. Sono soddisfatto del mio percorso e della mia maturazione. Poi chiaro, qualche infortunio non ha aiutato. Ma sono fiero del giocatore e uomo che sono diventato. L’anno scorso ho avuto un piccolo problema alla fascia plantare, che mi ha tenuto fuori fin troppe partite. Ma poi sono ripartito bene con entusiasmo e voglia. Al momento giusto nel posto giusto al Torino”.
Masina: “Juric e Vanoli diversi”
Masina ha poi continuato: “Juric e Vanoli? Sono due filosofie di calcio diverse. Non ce n’è una giusta e una sbagliata. Sto imparando e ho imparato tanto da entrambi. Da uomo siamo passati alla zona. Difesa a 3 o a 4? Qualche anno fa avrei detto che il mio ruolo è il terzino sinistro nella difesa a 4. Ma ora mi sto specializzando a 3. Gli obiettivi del Torino sono sempre massimi. Torino merita il top. Sappiamo che dobbiamo rimboccarci le maniche e spingere: bisogna arrivare lontano. Pensiamo a una partita dopo l’altra. Dobbiamo essere realisti. Partiamo con l’idea di giocarcela con tutti quanti”.
Masina e la filosofia
Ha parlato anche della filosofia: “Nel calcio, come nella vita, la filosofia può guidarci. Serve a trovare le risposte. All’interno del calcio, che credo sia uno spezzato di vita molto sintetizzato, può rientrarci. Ho avuto un’infanzia particolare. Ma la mia risposta è nella mia famiglia, nei figli. Calcio e famiglia mi hanno fatto ritrovare serenità. Tanta fortuna dopo tanta sfortuna. Per aspera ad astra. Attraverso gli ostacoli si arriva in alto. Ho avuto l’onore di poter giocare sia con l’Italia che con il Marocco. Ero al Watford, a Londra. L’allenatore del Marocco mi ha chiesto di far parte della spedizione Mondiale. Mi ha entusiasmato. Mi sento italiano, ma allo stesso tempo marocchino. Ero poi dentro la spedizione, ma mi sono rotto il ginocchio. Un mese prima. Saltato tutto. Un duro colpo, ma ho guardato avanti. Il mio presente e il mio futuro dice Torino. Io chi sono? Sono Adam Masina, un ragazzo come tanti. Appassionato di quello che fa. Padre di due figli e compagno di una donna paziente. Obiettivo portare il Toro più in alto possibile. Nella mentalità. Si diventa leader tramite l’allenamento giornaliero. Il mio lavoro, assieme agli altri leader nello spogliatoio, è quello di formare un’etica del lavoro qui. Al Filadelfia. Poi i risultati arriveranno. Il risultato si prende cura da se stesso. Tu prepara tutto quello che puoi fare: il risultato arriva. Mi piace molto pensarla così. Io lavoro così”.