Il duello / A Ljajic manca solo il gol, Joao Pedro fatica in un ruolo che non è il suo e sparisce dalla partita
Era chiamato a prendere per mano il Torino, dando una svolta definitiva al suo rendimento e a quello della squadra, e contro il Cagliari ha centrato alla perfezione l’obiettivo. Nella sfida di ieri sera al Grande Torino, Adem Ljajic è alla fine risultato uno dei migliori in campo e, nonostante un fisiologico calo sul finire del match, mette a segno una prestazione maiuscola che fa ripartire, finalmente, i granata. Nel primo tempo riesce a rendersi più volte pericoloso con azioni individuali fino a quando innesca Ansaldi e il conseguente cross per l’1-1 di Iago Falque. Nella ripresa, dopo neanche 10 minuti di gioco, ha sui piedi la palla del possibile raddoppio ma non riesce a centrare la porta. Gioia del gol personale che si infrange anche contro un pizzico di sfortuna quando, erroneamente, Calvarese fischia un fallo in favore dei granata ignorando la norma del vantaggio e stoppando così un Ljajic lanciato verso la porta avversaria. Non arriva il gol, dunque, ma la partita dell’attaccante granata è una delle migliori: corsa, grinta e qualità, tanta, al servizio di una squadra che ha ritrovato finalmente il giusto spirito. Il Toro non è guarito, non ha risolto i tanti problemi dell’ultimo periodo ma ha almeno trovato la via della reazione, anche grazie a Ljajic che stravince il duello in campo con il cagliaritano Joao Pedro.
Un cross dalla mancina, un giallo, qualche scintilla con Iago Falque e la trattenuta su Belotti. A questo si può infatti ridurre la prestazione di Joao Pedro, visibilmente fuori ruolo e mai in grado di impensierire seriamente il Toro. Quello della mezzala non è un lavoro adatto alle corde del giocatore rossoblù e la mossa di Lopez che lo sposta al fianco di Cigarini gli complica ulteriormente la vita. Costantemente in ombra, è avulso dalla manovra dei sardi e il suo contributo non serve a cambiare le sorti della partita. Si perde nel corso del match e quella con Ljajic diventa, gioco forza, una sfida impari.
Si beh non è che abbiamo poprio confrontato Adem con pelè eh!!!… detto questo….pur comprendendo che gli esterni invertiti permettano di metterli nelle condizioni di accebntrarsi e tirare avendo Belotti forte di testa io continuo a pensare che servirebbe qualche cross in piu.. entrambi , adem e iago , fanno… Leggi il resto »
Adem e Iago servono per accentrarsi e tirare oppure dribblare il difensore per creare l’uomo in più… gli “addetti ai cross” dovrebbero essere i terzini con le loro sovrapposizioni quindi Barreca, Molinaro, Ansaldi e De Silvestri…solo che non sempre si sovrappongono e quando lo fanno non sempre vengono serviti… Lo… Leggi il resto »
si ma è cmq dispendioso.. io preferirei vedere gli attaccanti esterni fare il loro mestiere… saltare l’uomo e andare sul fondo.. per intenderci alla lentini (che era un’ala) e anche il Cerci visto da noi (che giocava cmq sempre largo a dx)…. sono un pò all’antica temo…… poi questo pulò… Leggi il resto »
Joao Pedro giocava alla Rincon non sono da paragonare calcisticamentr parlando
Ieri niente male, se riesce a fare 1-2 dribbling in meno e ad alzare la testa prima mette sempre in condizione qualcuno per inserimenti portandosi via almeno due-tre difensori