Da Iturbe a Baselli, i giocatori del Toro commentano il pareggio nel derby: rammarico e delusione da un lato, ma tanti complimenti per una prestazione d’altri tempi
Lampi, sprazzi di Toro. Di un Toro vero. Nella settimana che ha visto la squadra granata rivivere, come ogni anno, le emozioni di Superga, non poteva che essere una partita nel derby giocata con il sangue agli occhi a coronamento di tutto quello che lo spirito Toro incarna e dovrà sempre incarnare. Il derby Juventus-Torino finisce 1-1, e la cosa più bella è che i bianconeri, a fine partita, abbiano dovuto esultare per un pareggio conquistato in extremis, in 11 contro 10, trovandosi di fronte un Toro caparbio, cattivo, concentrato ma anche qualitativamente all’altezza. Ci doveva essere tutto questo, e tutto questo c’è stato. Un plauso va ai protagonisti di questa partita, che a loro volta non nascono sui social network i loro pensieri. Anzi, li esprimono in maniera molto esplicita, e, curiosamente, danno tutti lo stesso giudizio.
Quale? Rabbia, da un lato; orgoglio, dall’altro. Due sentimenti contrastanti ma complementari allo stesso tempo, perché il Toro non può che essere rammaricato per il pareggio che la Juve ha centrato al 92′, quando sarebbero bastati 30 secondi di tempo per tenere alta la squadra e impedire agli avversari anche solo di avvicinarsi alla porta di Joe Hart. Ma c’è anche tanto orgoglio per essere riusciti a contenere e anzi mettere sotto scacco la Juventus, che allo Stadium non solo non aveva mai perso, ma anzi aveva sempre vinto. Insomma, una piccola impresa, macchiata da una clamorosa svista arbitrale e da un gol a fine tempo che riequilibra le sorti di un incontro che avrebbe potuto essere storico.
Così la pensano, per esempio, Zappacosta, Falque, Iturbe e Baselli, che in coro, sulle rispettive pagine instagram, fanno i complimenti alla squadra: “Peccato per il risultato, ma la prova è da sottolineare” dicono tutti. E qualcuno, come Baselli, aggiunge: “Questo è un grande gruppo“. Ed è proprio così: un grande gruppo, che può ambire, l’anno prossimo, a qualcosa di importante, se verrà adeguatamente rinforzato. La grinta e l’unità non mancano. Ed è già un ottimo punto di partenza.