Dalla Lazio fino all’Inter, Juric si tiene addosso “una sensazione di spreco”: la stagione del Torino vista dal tecnico e dal club
Si è parlato di step in più che manca, che è anche diventato il proverbiale soldo per fare una lira. Fatto sta che, dentro il Torino, circola da settimane una sensazione – amara – di spreco. Ivan Juric ci sta rimuginando ancor di più dopo il pareggio contro l’Inter, e non lo ha nascosto: “Mi rimane addosso, da questa stagione, una sensazione di spreco e incompiutezza“. Ragiona a tutto tondo, l’allenatore, quando ripete questa frase – e lo fa, pubblicamente, dalla vigilia della sfida contro i nerazzurri. Ci mette dentro i gol subiti negli ultimi minuti, le disattenzioni dei singoli, ma anche gli errori arbitrali, dal contatto Ranocchia-Belotti fino al cervellotico fuorigioco di Pobega in Torino-Venezia.
Juric e il Torino riflettono: si poteva fare di più
È un dossier del rimpianto, quello che viene fuori ripercorrendo le partite del Toro in questa stagione. Sia chiaro, tecnico, società e pure i tifosi sanno che in quest’annata si è ricostruito tutto quanto era andato distrutto nelle precedenti due: identità, gioco, autostima dei calciatori. Eppure c’è, nelle riflessioni del club, la percezione che si potesse fare di più, avvicinando prima i 40 punti e – perché no – infastidendo Roma e Fiorentina nella corsa al settimo posto.
Il dossier dello spreco
Da Torino-Lazio in poi, da quel rigore regalato e poi trasformato da Immobile (finì 1-1), è lungo l’elenco degli sprechi e dunque dei punti buttati. D’altronde 12 dei 29 gol subiti sono arrivati nel quarto d’ora finale: lecito, aspettarsi una sequela di beffe, come nel derby d’andata (deciso da Locatelli all’85°) o nella sconfitta di Napoli (arrivata all’81°). E poi ancora: il 2-2 in casa contro l’Empoli, dopo una gara iniziata con il doppio vantaggio e poi stravolta dall’ingenua espulsione di Singo; fino ad arrivare ai casi clamorosi e recenti. Come il pari contro il Sassuolo, dopo una partita dominata in lungo e in largo, il 3-3 mancato contro il Venezia dopo una discutibile scelta arbitrale comunque meno grave degli errori di Bologna (il mani clamoroso di Medel) e dell’ultima contro l’Inter, che probabilmente hanno tolto quattro punti al Toro.
Quello che ancora manca al Torino
C’è tutto questo, da giorni, al centro dei pensieri di Juric. Il club ha alzato la voce, per bocca del direttore dell’area tecnica Vagnati (e non del presidente Cairo) sulla questione degli arbitri. Il tecnico, invece, ha riflettuto di più sulle mancanze della squadra: “In troppe partite abbiamo regalato punti. Ci manca la gestione della palla, essere un po’ più furbi, abbassarsi un po’ di più, quelle piccole cose che potevano portare già tanti punti”. Davanti, ci sono ancora dieci partite per dimostrare una scaltrezza diversa. E scacciare la brutta sensazione di spreco che rischia di offuscare quanto di bello e importante è stato fatto in questa stagione.