L’ex tecnico granata ha sopperito agli infortuni indietreggiando Tameze, Masina e Vojvoda. Cosa ne farà il prossimo allenatore di tali scoperte?
Comincia tutto al 27′ minuto di una serata di ottobre. Il Torino ospita l’Hellas Verona al Grande Torino e per l’occasione Ivan Juric schiera una difesa a tre inedita, composta da Ricardo Rodriguez a sinistra, Perr Schuurs in mezzo e Saba Sazonov a destra. Un trio d’emergenza: Djdiji – per l’operazione volta a curare l’ernia inguinale – non aveva ancora esordito in campionato, Zima era appena uscito dall’infermeria, Buongiorno avrebbe saltato anche i due ostici impegni con Juventus e Inter. Juric schiera dunque Sazonov, il compagno che aveva già sostituito Buongiorno all’Olimpico, nella sconfitta con la Lazio, quando il classe ’99 era uscito al 27′ per l’infortunio agli adduttori. “In queste 3-4 settimane mi ha dato buone sensazioni”, aveva confidato Juric su Sazonov. La domanda precedente era sempre legata alle defezioni in difesa. “Può succedere, è un’opzione, può essere una soluzione da adottare in emergenza”. La soluzione aveva un nome e un cognome: Adrien Tameze, con cui Juric aveva già condiviso l’esperienza al Verona, l’avversario di una partita in cui fa il suo ingresso dopo 25 minuti trascorsi in panchina. Sazonov subisce un pestone al piede destro. Prova a continuare ma alla fine alza bandiera bianca. Entra il francese, schierato in un ruolo per cui presto ha dovuto immagazzinarne i dettami, vista la quantità di occasioni in cui Juric ha deciso di arretrarlo.
Tameze e Vojvoda schierati a destra
Tameze contro la sua ex squadra offre una buona prestazione. Si dimostra attento in fase difensiva e ha pure due occasioni di testa per sbloccare un incontro chiusosi sullo 0-0. L’esperimento viene riproposto dunque nelle due gare successive. Nel derby dello Stadium si conferma come difensore di destra, contro l’Inter Juric disegna una difesa a quattro e lo mette in coppia con Schuurs: non ha un cliente facile, visto che deve marcare un Lautaro in stato di grazia. A Lecce Juric lo risparmia per crampi. Il Toro torna a tre: non c’è più Schuurs come per il resto della stagione, ma torna Buongiorno. A destra viene piazzato Mergim Vojvoda. Anche il kosovaro, nell’ arco del cammino in campionato, spesso è dovuto arretrare. Gli accadrà a Udine, preferito a Lovato, dove fa bene in fase difensiva, ma soprattutto inventa il cross che permetta a Zapata di instradare il Toro verso la vittoria. Nel finale di stagione due prestazioni sufficienti contro Bologna e Verona, in cui è stato confermato difensore di destra con licenza di spingere.
Masina, la rivelazione
Tameze, dopo gli otto minuti di Lecce a lui concessi in sostituzione di Ricci a centrocampo, ha poi dato il via a una sfilza di gare disputate da titolare di destra, preferito a Zima, Sazonov e al rientrante Djidji. Nel complesso buone prestazioni dell’ex Verona, da sufficienza e anche oltre, in un ruolo non suo. Va in difficoltà soltanto a Bologna con Saelemaekers e contro l’Udinese in casa, nella marcatura docile su Zarraga nel momentaneo 1-0 friulano. Va in panchina con Napoli e Genoa, poi un altro stop di Djidji lo vede ancora in difesa con Cagliari e Salernitana. Contro i campani l’esordio di Adam Masina, un altro esterno come Vojvoda inventatosi braccetto. Rodriguez esce due volte anticipatamente dal campo e il marocchino viene testato in questo nuovo ruolo. Una vera e propria rivelazione: da quel momento praticamente non esce più dal campo, costringendo Rodriguez a riscoprirsi esterno. Gli infortuni nel mentre continuano ad attanagliare il reparto: si fermano ancora Djidji e Sazonov, fino a fine stagione. Tameze, anch’esso fermatosi per un infortunio al bicipite femorale, rientra e si va subito a piazzare in difesa, avendo la meglio anche di Lovato, arrivato con Masina nel mercato invernale. Così fino a fine stagione, eccetto i match con Inter e Verona, in cui ha finalmente potuto fare il centrocampista.
In attesa degli acquisti, Vanoli ha più alternative
Ivan Juric, nell’ultima sua stagione da tecnico granata, si è trovato dunque costretto per le numerose assenze a sperimentare, a inventare difensori. Il lavoro del tecnico croato è stato dunque utile per instillare una certa duttilità nei giocatori sopracitati, capaci di trasformarsi in opzioni inizialmente utili a colmare vuoti, per poi riuscire a convincere Juric persino a variare le gerarchie. Un bagaglio di conoscenze da cui la nuova guida tecnica potrà trarre spunti, per una difesa in ricostruzione ma che può attingere da altri reparti.
Cairetto ha fatto anche l’allenatore
Nn avendo una società non si può pretendere di avere un allenatore !!!!
Eh bhe una difesa con Tameze, Vojvoda, Sazonov e Masina è tanta tanta roba.. complimenti!
Beh ci sarebbe anche Buongiorno che ha un contratto fino al 2028 ma oggi dicono che “ha aperto la porta al Napoli” e che è pronto a partire se le 2 società si accordano.
Solo un idiota come te può prendere ancora in considerazione buongiorno