Che impatto quello degli interpreti difensivi nerazzurri nella conquista del tricolore. Occhio alle sirene per Buongiorno
Il lunch match di domenica prossima tra l’Inter campione d’Italia e il Torino sarà una sfida che metterà a confronto due difese dimostratesi particolarmente efficaci nell’arco della durata dell’intero campionato. Quella dei nerazzurri, da tradizione italiana che vede prevalere chi fa della fase difensiva il suo punto di forza, è la meno battuta del campionato: 18 le reti incassate dalla squadra di Simone Inzaghi, contro le 29 della formazione di Ivan Juric, quarta in questa speciale graduatoria dietro Juventus e Bologna, entrambe a quota 26. Analoghi dunque i rendimenti dei giocatori del reparto arretrato delle due squadre in termini difensivi, mentre c’è una certa differenza nell’apporto offensivo tra i due terzetti più annesse riserve e adattati.
Clean sheet: Sommer e Vanja appaiati a 17
La sfida tra Inter e Torino è quella che mette a confronto i due portieri che hanno mantenuto più volte la rete inviolata. Sommer e Milinkovic-Savic si dividono la testa della classifica dei clean sheet a 17. Due in più, 19 quindi in tutto, per quanto riguarda i nerazzurri, che sono riusciti a non concedere reti anche con in porta il vice Emil Audero. Superato così il record del club di 17 del 1988-1989, l’anno del tredicesimo scudetto interista, con l’obiettivo di scardinare i 22 clean sheet raggiunti in una singola stagione di Serie A di Juventus (2015-2016) e Milan (1993-1994, in una Serie A ancora a 18 squadre).
Inter, la miglior difesa d’Europa
Eppure, per quanto riguarda l’Inter, le premesse non erano delle più entusiasmanti. Lo scorso anno la squadra di Inzaghi aveva chiuso il campionato con 42 reti incassate e in più in estate aveva detto addio alla Pinetina per passare al Paris Saint-Germain un giocatore rivelatosi negli anni cruciale come Milan Skriniar. Quest’anno l’Inter si è resa protagonista invece di un enorme salto di qualità. A partire dai titolari, ovvero Acerbi, Bastoni e Pavard, con gli ultimi due in grado anche accompagnare con efficacia gli sviluppi offensivi nella metà campo avversaria. 3 assist per Bastoni, vero faro di quest’Inter nonostante i soli 24 anni, come lo sarà anche in Germania per la nazionale di Spalletti. Senza dimenticare le riserve di lusso De Vrij, Bisseck e i braccetti adattati come l’ex della partita Darmian e Carlos Augusto. Tutti protagonisti della miglior difesa dei top 5 campionati. Meglio di Bayer Leverkusen (20) e Real Madrid (22), con l’obiettivo di battere il record di 20 gol incassati dalle Juventus di Conte (2011-2012) e Allegri (2015-2016).
Per il Torino tanti infortuni come reti inviolate
La fase difensiva del Torino è forse davvero la nota lieta della stagione ancora in corso. 29 reti incassate, pur facendo i conti per l’intero torneo con un’assenza importante come quella di Perr Schuurs, infortunatosi tra l’altro proprio nel match di andata, più vari stop che hanno coinvolto gli interpreti difensivi a partire da Alessandro Buongiorno fino a Ricardo Rodriguez, Koffi Djidji, Matteo Lovato, Saba Sazonov e gli adattati Adrien Tameze e Mergim Vojvoda. Tutti nomi di giocatori che hanno avuto a che fare con l’infermeria, utili comunque alla causa come anche l’acquisto di gennaio Adam Masina, utilizzato anch’esso come braccetto dopo una carriera prettamente da esterno. Chapeau dunque al lavoro di Ivan Juric, in grado di costruire un reparto che con continuità fornisce prestazioni convincenti indipendentemente dal nome degli interpreti. Non si può però ignorare lo sbilanciamento di questa squadra particolarmente deficitaria dall’altra parte del campo, in zona gol.
Torino, occhio al mercato
Come l’Inter il Toro è una delle numerose squadre di Serie A che difendono con tre interpreti, tutti votati anche a un lavoro che si estende anche alla metà campo avversaria. Caratteristiche che nel corso degli anni hanno generato interesse da parte del duo Marotta-Ausilio verso i leader del reparto granata. Oggi si parla molto di Alessandro Buongiorno come possibile nuovo arrivo sotto la “Madunina”, come recentemente accaduto per Schuurs prima dell’infortunio e un paio d’anni fa per Gleison Bremer prima della scelta di rimanere a Torino per sposare l’altra sponda del Po. Ma non solo, anche Armando Izzo era finito nel radar dei meneghini, con apprezzamento da parte di quest’ultimo, per poi scivolare indietro nelle gerarchie granata e accasarsi successivamente al Monza.