I tifosi granata hanno riservato a Immobile la stessa accoglienza che riservarono all’ex terzino: in Maratona anche i fischietti per contestare l’attaccante
Chissà se Rolando Bianchi ieri sarà stato davanti alla tv a guardare Torino-Lazio. Se così fosse, sentendo i fischi che tutto lo stadio ha rivolto a Ciro Immobile ad ogni sua giocata, gli sarà certamente tornata in mente un’altra Torino-Lazio, di quasi nove anni fa. Quella volta ad essere preso di mira dai tifosi granata fu proprio lui, reo di aver preferito, qualche settimana prima, trasferirsi sotto il Colosseo anziché all’ombra della Mole. I fischi mandarono il centravanti in confusione tanto che, in soli cinque minuti, ricevette due cartellini gialli che gli fecero terminare con largo anticipo la partita. Bianchi ebbe poi tempo negli anni successivi di conquistare l’amore dei tifosi granata, diventando anche il capitano del Toro.
La storia tra Immobile e la tifoseria è andata invece al contrario: prima l’amore, poi la delusione e la rabbia. Già, perché a suon di gol l’attaccante napoletano aveva trascinato il Toro alla qualificazione in Europa League e, allo stesso tempo, aveva conquistato il cuore del popolo granata. Un popolo che gli aveva perdonato anche il suo addio per inseguire i milioni del Borussia Dortmund e che lo ha poi riaccolto come un figlio quando, dopo un anno e mezzo di panchine in Germania e in Spagna, era alla ricerca di una squadra dover poter tornare a giocare con continuità per tornare a far parte della Nazionale di Conte. Perdonare anche il secondo addio di Immobile, che dopo aver raggiunto l’obiettivo personale della convocazione per l’Europeo ha preferito lasciare nuovamente il Toro, era però impossibile anche per il popolo più paziente.
È così la Maratona è tornata a riempirsi di fischietti (come avvenne per la prima di Balzaretti da avversario) il cui suono ha accompagnato tutta la domenica di Immobile, dal riscaldamento prepartita al rientro negli spogliatoi dopo il triplice fischio dell’arbitro.
Immobile, dunque, trattato dai tifosi nello stesso modo in cui fu trattato Balzaretti. L’ex terzino, poche settimane dopo il fallimento dell’A.C. Torino e dopo quelle frasi d’amore espresse al termine della finale playoff contro il Perugia (“Il Torino non è un punto di partenza ma di arrivo” o “La maglia granata per me è una seconda pelle”), aveva scelto di firmare un contratto di cinque anni per la Juventus, l’attaccante invece, che al momento del suo ritorno a gennaio si era lasciato anche lui andare a qualche sdolcinatezza (“Qui mi sento in famiglia e non mi sento di passaggio”), non ha ripagato l’amore mostratogli dai tifosi sia nella prima che nella seconda esperienza sotto la Mole. Per il popolo granata entrambi sono dei traditori e entrambi hanno ricevuto la stessa accoglienza: fischi a non finire.
Ho letto i commenti e mi sono fermato quando qualche pseudo tifoso del toro ma dentro profondamente gobbo di merda si permette di dare dello stupido a chi aveva accolto immobile a caselle. Io non c’ero ma il tifoso granata è passionale per i propri colori. Sputare in faccia a… Leggi il resto »
Sarà anche corretto fare opera di real-politik per dire che non sarebbe rimasto, che lo stipendio, che noi con il nostro tetto salariale, che non si fischia, che non si fischietta e non si fischiona. Sarà. Per me Ciro Immobile, bipede dai piedi d’oro e dal cervello di legno (chiedere… Leggi il resto »
Che sciocchezza fischiare così un calciatore che solo fino a pochi mesi fa applaudivamo. C’è forse qualcuno che pensa che se il Toro per trattenere Immobile avesse fatto solo la metà degli sforzi fatti per convincere Ljaic a venire, Ciro non sarebbe rimasto? La verità è che giocando con l’attacco… Leggi il resto »