Parla il tecnico prima della Viola con un messaggio rivolto al serbo: “Non ha avuto la crescita che mi aspettavo”
L’assist per Radonjic con il Genoa, quello per Zapata contro la Roma: l’inizio di stagione di Ivan Ilic faceva ben sperare, poi a prendersi gioco di lui la sua parte più indolente. Se questa doveva essere l’annata del definitivo salto di qualità di Ilic da giovane di belle speranze a realtà della Serie A, c’è da dire che questo switch non è ancora avvenuto. Il suo percorso di crescita è caratterizzato finora da continui passaggi a vuoto, specie per quanto riguarda l’atteggiamento e il livello delle prestazioni. Chi in società prende le decisioni più importanti ci tiene a sottolinearlo, perché da un giocatore con le sue qualità è normale pretendere quanto meno abnegazione e voglia di superare i propri limiti. La strada è ancora lunga e l’importante è non uscire di carreggiata, anche se il rischio è alto, specie dopo le dichiarazioni che sanno di ennesima strigliata di Ivan Juric alla vigilia della gara di campionato la Fiorentina, che probabilmente guarderà inizialmente dalla panchina.
Ilic, panchina con la Roma dopo il flop con la Lazio
Due reti per Ivan Ilic fino a questo momento della sua prima vera stagione in maglia granata (l’anno scorso era arrivato a gennaio per la cifra considerevole di 16 milioni di euro). A Monza ha servito un tocco morbido di mancino all’angolino per sbloccare l’incontro. Un cross sbagliato ma fortunosamente terminato in porta ha garantito invece un punto prezioso in extremis nella gara interna con l’Udinese. E’ un Ilic però molto meno dinamico di quanto ci si aspettasse ai nastri di partenza, tanto da subire continuamente strigliate dalla società. Dopo il Sassuolo, Davide Vagnati ha parlato di lui come “un grande talento – aggiungendo – secondo me deve fare ancora la definitiva maturazione non tanto in termini di consapevolezza ma per diventare un giocatore decisivo per assist e gol”. Con il Lecce, la successiva, si è reso protagonista di una buona gara per poi fare un bel dietrofront la volta dopo, nel recupero con la Lazio, dove è stato sostituito pochi minuti dopo l’inizio della ripresa. In quel match, in cui si è mostrato particolarmente sottotono, ha rimediato un giallo e sul gol di Guendouzi la sua marcatura è sembrata troppo molle. Motivi che hanno condotto Juric ad estrometterlo dalla partita, così come in quella seguente con la Roma in cui ha scaldato la panchina se non per i nove minuti conclusivi. Alla luce delle dichiarazioni espresse da Juric alla vigilia della gara con la Fiorentina, la situazione nei confronti del centrocampista serbo non è variata. Anzi, adesso è arrivato una volta per tutte il momento di dimostrare. I tifosi del Toro e Juric non sanno più come chiederglielo.
Juric: “Ilic, fai come Buongiorno!”
“Buongiorno all’inizio non giocava, poi facendogli vedere dove migliorare ha avuto una crescita che è sotto gli occhi di tutti”, paragone altamente scomodo vista l’ammirazione che i tifosi del Torino nutrono per il difensore già solo per motivi di fede calcistica, ma che Juric vuole usare come spina, per scuotere Ilic a livello di orgoglio personale. Buongiorno da prendere come esempio per umiltà e voglia di mettersi in gioco, cosa che evidentemente Juric non vede nel giocatore che ha avuto anche nella sua precedente esperienza a Verona, se non tra le rassicuranti vele del Filadelfia. “Ivan negli ultimi mesi ha preso la strada giusta, le prestazioni non sono però in linea con quello che vedo in allenamento. Non ha avuto la crescita che mi aspettavo, gli serve più tempo ma sono molto fiducioso perché quello che vedo negli ultimi mesi è positivo”, dice Juric per proteggerlo, da figura quasi paterna. Il livello delle prestazioni del Toro passa però da uno dei suoi giocatori di maggiore qualità, cioè Ilic, e se il serbo non cresce nelle prestazioni non cresce nemmeno il Toro e se gli serve più tempo per maturare di pari passo servirà più tempo al Toro per diventare un vero competitor per l’Europa.