Il centrocampista fatica a salire in cattedra e a farsi notare, per il portiere pesa l’uscita sul gol di Masiello. C’è poco tempo per ambientarsi
L’attesa era tantissima, da parte dei tifosi e non solo. Ma Hart e Valdifiori necessitano evidentemente di più tempo per diventare quei giocatori fondamentali che il Torino si aspetta di avere acquistato a fine estate. Proprio questo, in effetti, sembra essere il nodo cruciale che ruota intorno ai due giocatori: lo stesso Petrachi di fatto lo ha ammesso. Sul portiere, è tutto nato (anche con un pizzico di casualità, e non sarebbe la prima volta) a circa una settimana dal termine; mentre il centrocampista è arrivato solo al fotofinish dopo un lunghissimo tiramolla il cui esito era rimasto incerto praticamente fino alla fine.
Ed è evidente che ai due giocatori, soprattutto al regista, serva tempo per inserirsi. Ieri,
però, contro l’Atalanta sarebbe stato lecito attendersi qualcosa di più da Hart e Valdifiori, che o si sono fatti notare poco, o hanno, ma solo in parte, inciso negativamente nell’andamento del match. L’ex Napoli, per esempio, ha davvero troppo faticato a svolgere il suo ruolo di faro del centrocampo, e di tutta la squadra. Pochi, pochissimi i lanci verso i compagni (e alcuni troppo fuori misura), ma poca personalità a entrare nel vivo della manovra. È vero, senza nulla togliere a capitan Vives, il Toro con un regista non gioca da tempo immemore, e probabilmente anche per forza dell’abitudine a fare i lanci era soprattutto la difesa, con quel regista aggiunto che è Cesare Bovo. Ma ciò non toglie che ai granata un giocatore dalle qualità di Valdifiori serva eccome e, sperando che l’infortunio non sia nulla di grave, dovrà lavorare molto per aumentare da subito la sintonia con i compagni: già con la “sua” Empoli avrà l’occasione di fare meglio.
Su Hart, invece, incide molto quell’uscita maldestra che ha portato al pur difficile gol di Masiello. Un intervento avventato, con il portiere che calcola male la traiettoria e di fatto regala il pallone al difensore che si trasforma goleador. Ma la personalità all’ex City non è mancata, a differenza dell’intesa con i compagni (in special modo Bovo e Molinaro) che a volte non lo consideravano e buttavano via il pallone nonostante lo avesse chiamato a gran voce.
Non un esordio dei migliori, per Hart e Valdifiori. Ma nemmeno una bocciatura, che sarebbe insensata e soprattutto immeritata. L’amalgama giusto deve ancora arrivare, ma se qualità e personalità non mancano è bene che emergano il prima possibile. Il Toro tutto ne ha davvero bisogno.