In un’intervista a Fotbollskanalen, Gustafson ha raccontato i suoi primi mesi in granata: “In Italia è tutto diverso rispetto alla Svezia ma mi trovo bene”

Tra i calciatori granata che i tifosi del Toro non hanno ancora potuto vedere all’opera c’è Samuel Gustafson, il centrocampista svedese classe 1996 arrivato quest’estate a titolo definitivo dall’Häcken. In un’intervista rilasciata alla tv svedese Fotbollskanalen, Gustafson ha raccontato i suoi primi mesi vissuti all’ombra della Mole.

“Sono molto felice di dove vivo, la vita a Torino è abbastanza buona. Il calcio? Quello è completamente diverso, se uno ha giocato sempre in Svezia è normale che abbia bisogno di un periodo di ambientamento. Che tutto fosse differente me ne sono accorto già al primo allenamento: era un mercoledì e quel giorno ho pensato di morire – ha dichiarato scherzando il centrocampista, che ha poi continuato – in Italia non devo solo pensare a giocare a calcio, devo anche imparare la lingua che è molto importante. Per me è tutto nuovo: la squadra, la cultura, il tipo di lavoro. Per me è una sfida da vincere”.

Gustafson ha poi parlato dello spazio che al Toro non ha ancora avuto: “Contro la Roma il mister mi ha fatto scaldare ma poi non sono entrato. Se presto potrò giocare? È difficile da dire, non so quale sia l’idea di Mihajlovic, ma lo spero vivamente”.
A proposito della partita contro la Roma, il centrocampista granata ha parlato anche di Totti: “C’è qualcosa di speciale intorno a lui”.