In carriera, Gojak ha fatto la mezzala e l’esterno alto di centrocampo: è duttile e non disdegna l’inserimento. Giampaolo lo studierà

Marco Giampaolo conoscerà Amer Gojak forse già lunedì, al Filadelfia. Non appena il nuovo numero 10 avrà terminato le trasferte con la sua Bosnia, che ha raggiunto subito dopo aver firmato il contratto che lo legherà al Torino. Poi i due inizieranno a lavorare insieme. Vagnati – che lo ha preso dopo aver perso Ramirez – vede in lui, innanzitutto, un trequartista più di palleggio che di offesa: diverso, insomma, da quel Simone Verdi che del ruolo è il titolare fantasma, perché nelle prime due uscite di campionato lì ha giostrato Berenguer (ora all’Athletic). Ma Gojak non è solo il diamante del rombo. Potrà imparare a fare altro perché in carriera ha girato il centrocampo. Potrà imparare – per mettere in parallelo, una volta di più, Toro e Samp – a fare il Praet, che fu il 10 dei blucerchiati. Ma ci arriveremo.

Gojak girovago del centrocampo

Partiamo proprio dalla Bosnia. In Nazionale, è stato il 10 ma anche l’ala sinistra, in un 4-2-3-1 o 4-3-3. Agendo tra le linee, soprattutto in zona centrale, si è conquistato piano piano un impiego stabile.

Alla Dinamo, invece, Gojak ha spaziato. Ha fatto talvolta il regista davanti alla difesa, molte altre la mezzala o il trequartista. E, anche qui, è stato impiegato da esterno. Le ricorrenze con il curriculum di Praet sono evidenti: anche il belga arrivò in Italia dall’Anderlecht con la nomea di promettente trequartista, sebbene fino a quel momento avesse giocato anche da mezzala e da ala. Giampaolo lo mise nei tre di centrocampo e lì lo lasciò, con poche eccezioni.

Il possesso nel cuore del centrocampo: Praet trovò spazio da mezzala

Le profezie non ci appartengono, ma sin da ora è possibile prevedere che il tecnico lo proverà anche in posizione più arretrata, nel cuore del centrocampo. Con Rincon, Linetty e Meité – non ce ne vogliano – il Toro ha delle evidenti carenze tecniche per impostare il possesso. Inserire una mezzala con altre doti potrebbe garantire soluzioni alternative.

Gojak è dotato di fisico e visione. E non disdegna gli inserimenti. Chi ha qualità, può essere plasmato: Giampaolo lo farà a partire dalla prossima settimana. E chissà che in lui non veda un altro Praet. Postilla: il belga, dall’allenatore di Giulianova, fu paragonato a Pjanic. Un nome che è nel destino di Amer, ora con la Bosnia, ma pronto a prendersi la 10 granata.

Amer Gojak
Marco Verratti (R) of Italy competes for the ball with Amer Gojak of Bosnia and Herzegovina during the UEFA Euro 2020 Qualifier football match between Italy and Bosnia and Herzegovina. Italy won 2-1 over Bosnia and Herzegovina.
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ultimo aggiornamento: 09-10-2020