Marco Giampaolo è vicinissimo a diventare il prossimo allenatore del Torino: le tappe della carriera dell’ex tecnico rossonero
Dopo Moreno Longo il Torino ripartirà da Marco Giampaolo. Questioni ormai solo burocratiche, giusto il tempo che venga ufficializzata la rescissione dal Milan. E proprio tra le fila dei rossoneri Giampaolo ha vissuto l’ultima esperienza per nulla idilliaca in Serie A. Arrivato per riportare il Milan ai fasti di un tempo, restituendogli non solo un calcio bello da vedere ma soprattutto i risultati a cui la società ambisce, la sua permanenza al fianco di Maldini è durata appena 7 partite. Un lampo, una meteora che si è bruciata troppo in fretta e che nemmeno la vittoria contro il Genoa, nella sua ultima uscita alla guida di una formazione che di lì a poco passerà nelle mani di Stefano Pioli, è riuscita a salvare.
Giampaolo, con il Milan un flop che ancora brucia
La sconfitta contro l’Udinese all’esordio in campionato, poi la doppia vittoria contro Brescia e Verona prima di un filotto di sconfitte con Inter, Torino e Fiorentina. Per chiudere, infine, con il successo inutile, almeno per lui, con il Genoa. Questo il bottino di Giampaolo sulla panchina del Milan: alti e bassi che gli sono costati l’esonero e che hanno evidenziato tutti i limiti della squadra rossonera. Il passaggio da un modulo all’altro, gli esperimenti non sempre fortunati e lo scontro con alcuni dei giocatori ai suoi ordini hanno fatto il resto spingendo la società a cambiare dopo appena 7 giornate.
Un fallimento personale, quello con i rossoneri che arriva dopo i tre anni alla Sampdoria dove ottiene risultati di calibro decisamente diverso. Arrivato nel 2016, nella prima stagione conduce i blucerchiati fino al 10° posto vincendo però entrambe le stracittadine: un risultato che mancava dal 1959-60. Nella stagione successiva, i blucerchiati conquistano 6 vittorie nelle prime 6 sfide casalinghe tra le quali, ancora una volta, spicca quella sul Genoa che renderà Giampaolo l’unico, insieme a Novellino, capace di vincere 3 gare consecutive contro i rivali cittadini. A fine stagione chiuderà ancora 10° mentre nel campionato successivo, l’ultimo con la Samp, si piazzerà 9°.
Dagli esordi all’esperienza a Cagliari
Sampdoria e Milan, tuttavia, sono solo le ultime due formazioni in ordine di tempo allenate da Giampaolo. Tra alti e bassi, infatti, il tecnico di Bellinzona vanta una carriera ormai ventennale in cui si è fatto le ossa tra Serie A e Serie B. Dopo gli esordi come osservatore del Pescara passa a fare il vice allenatore proprio dei Delfini passando poi, con lo stesso ruolo, prima al Giulianova e poi a Treviso. Nel 2004, diventato assistente di Silva all’Ascoli, incappa in una squalifica di due mesi: di fatto era lui ad allenare la squadra seppur privo del patentino di prima categoria preso poi nel luglio del 2007.
Nella stagione 2006/07 passa alla guida del Cagliari incappando nel suo primo esonero dopo pochi mesi di campionato e venendo successivamente richiamato dai sardi nel febbraio successivo. Salvato il Cagliari, nella stagione successiva ottiene inizialmente ottimi risultati entrando poi in crisi e venendo nuovamente esonerato. Ancora una volta, però, i sardi lo richiamano ottenendo tuttavia una risposta negativa: “orgoglio e dignità non hanno prezzo” risponderà Giampaolo che, nonostante il contratto che lo legava al sardi rifiuta il ritorno, l’ennesimo, sulla sua panchina.
La carriera di Giampaolo: a Brescia non si presentò più
Dopo il Cagliari, Giampaolo passerà prima al Siena (2008/2009) ottenendo la salvezza ma andando incontro all’ennesimo esonero nella stagione successiva. Nel 2010 viene annunciato il suo arrivo al Catania e anche qui il copione non cambia: rendimento sotto le aspettative ed esperienza chiusa anzitempo. Nel 2011 firma con il Cesena per la stagione 2011/12. Con i romagnoli, nonostante l’ottima campagna acquisti della società, avrà un inizio da incubo, il peggiore della sua carriera: dopo 9 partite totalizza appena 3 punti e si piazza ultimo in classifica.
Manco a dirlo, tra polemiche e contestazione, viene nuovamente esonerato. Infine, prima di approdare alla Sampdoria, passa ancora per Brescia. Qui, ad inizio campionato l’ennesimo dramma: il 23 setembre, dopo la sconfitta contro il Crotone, non si presenta all’allenamento e rassegna le dimissioni. Nel 2014 approderà alla Cremonese mentre l’anno successivo diventa il nuovo allenatore dell’Empoli con cui chiuderà 10° in Serie A prima di comunicare che l’anno successivo non sarebbe più stato alla guida delle Rondinelle.
il suo modulo non mi dispiace e comporta piedi buoni…
x me avrei preso semplici
Un curriculum di tutto rispetto. Sinceramente speravo in di Francesco, che oltretutto sarebbe potuto essere con noi già da giorni, senza problemi di rescissione. Però niente, quindi speriamo bene
un articolo che ha l’obiettivo di fare cosa? sarà il prossimo allenatore quasi di sicuro… contenti? si, no? amen ma sarà cosi, in fondo non è che ci fossero tutti questi allenatoroni disponibili, certo uno può piacere di più l’altro di meno, ma fenomeni della panchina per il Toro non… Leggi il resto »