Ha parlato Urbano Cairo, presidente del Torino. Apre alla cessione: “Vorrei vendere a uno più ricco di me”
Urbano Cairo, il presidente del Torino, è contestato ormai da tempo. Cairo ha aperto alla cessione. Ha parlato all’evento “Sport Industry Talk” di Rcs. Queste le sue parole: “Ho preso il Torino 19 anni fa quando stava fallendo, ma non voglio rimanere a vita e ci sta passare la mano ad un certo punto. Ma vorrei che nel momento in cui decidessi di vendere ci fosse uno più ricco di me, allora mi farò da parte. Ma su questo non c’è dubbio. Io non voglio restare a tutti i costi. I ventenni finiscono. Abbiamo fatto subito benissimo, poi alti e bassi, negli ultimi 13 anni siamo stabilmente in Serie A ma è evidente che si possa far meglio”.
Le dichiarazioni di Urbano Cairo
Cairo ha poi proseguito: “Il calcio è prima di tutto una grande passione, negli ultimi anni però pur essendo cresciuti i ricavi sono cresciuti ancora di più i costi. Oggi il calcio, in Italia ma anche all’estero, non è più sostenibile. L’obiettivo è sempre quello di aumentare i ricavi, ma bisogna focalizzarsi anche sull’obiettivo di impedire la crescita dei costi superiore. È un problema generale, non solo italiano. Il calcio paga lo scotto che i Governi fanno fatica a dare una mano perché hanno paura di essere poi criticati, perché ci sono degli eccessi. Ma il calcio dà una contribuzione fiscale molto importante e occupa centinaia di migliaia di persone, poi ci sono momenti in cui fa bene anche all’umore del paese: pensiamo alla vittoria degli Europei. Per cui penso che il calcio vada aiutato e ci sono molti modi per farlo, ad esempio con il tax credit come è stato fatto per il cinema. Magari nello sviluppo dei giovani. Se pensiamo ai 140 miliardi spesi per l’ecobonus che ha riguardato solo il 4% della popolazione, ebbene con il 2% pensiamo a quanti stadi si potevano mettere a posto”.
Cairo: “Non bastare avere molto soldi per fare risultati”
Riguardo alle proprietà straniere Cairo ha continuato: “Non dobbiamo generalizzare. Il fondo Elliott ha fatto sicuramente bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro. Non è facile, non basta avere molti soldi per fare risultati. Il calcio italiano ha attratto molto le proprietà straniere perché i prezzi sono molto competitivi rispetto alle squadre straniere. Venire in Italia conviene perché il prezzo delle società italiane è ancora molto accessibile”.
Inoltre, ha parlato anche di Gasperini e dell’Atalanta: “Da quando l’Atalanta fa questi risultati, tutti pensano: perché non si può fare meglio? L’Atalanta ha l’X factor, che è Gasperini che stavo per prendere nel 2015, lo chiamai ma aveva ancora il contratto col Genoa e non lo lasciavano venire”.