Il presidente del Torino, Urbano Cairo, al Festival dello Sport di Trento racconta la situazione del calcio italiano

Urbano Cairo è uno degli ospiti della giornata al Festival dello Sport di Trento. Dal palco della capoluogo del Trentino Alto-Adige, il presidente del Torino esordisce parlando della particolare situazione legata al Covid: “I protocolli attuali sono stati ampiamente discussi tra Lega, Figc, Ctc ecc. Sono protocolli condivisi ma se si può migliorare, vista la situazione attuale, va migliorato. Va tutelato il campionato, perché ne va del sistema economico, del lavoro di tutte le persone coinvolte. E’ importante che il campionato prosegua. Io non pensavo che l’anno scorso sarebbe ripartito e ho fatto i complimenti a Gravina per come è stato gestito“.

“Dobbiamo fare attenzione: non ci si può fermare di nuovo”

E sul timore che si possa arrivare ad un altro stop del calcio e non solo: “Io pensavo che forse sarebbe stato meglio non ripartire l’anno scorso. Oggi le cose sono comunque ancora complicate, abbiamo visto che i contagi sono cresciuti. Rispetto a 8 mesi fa però conosciamo meglio il problema, 8 mesi fa non c’erano neanche le protezioni, mancavano le mascherine e anche molti medici, operatori sanitari hanno perso la vita per questo. Credo sia importante che ci sia molta attenzione, perché l’economia non si può fermare di nuovo. Per quanto riguarda il campionato, ci deve essere una comunione d’intenti, non voglio dare giudizi su Juventus-Napoli“.

I calciatori? Hanno dato un po’ di collaborazione anche nella riduzione degli emolumenti in quel periodo difficile, chi un modo chi un altro certo ma un po’ di collaborazione c’è stata. Adesso devono avere la consapevolezza che siamo in un momento particolare, che il campionato deve proseguire e che anche loro devono avere la consapevolezza che non si può fare quello che si faceva fino a 8/9 mesi fa. Ci vuole più consapevolezza da parte di tutti per poter portare avanti un calcio che deve proseguire per il bene di tutti i lavoratori del settore

“Manager esterni? Giusto: noi abbiamo dimostrato di non essere all’altezza”

Il presidente Cairo interviene poi sulla questione dei finanziamenti esterni: “Il calcio sta attraversando una fase particolare. Il nostro calcio era secondo solo alla Premier League. Negli ultimi 8 anni abbiamo perso posti e siamo 5: il calcio non si è gestito bene, ha perso molto terreno. Noi abbiamo diritti Tv che ammontano a poco meno di 400 milioni mentre la Premier ne ha quasi un miliardo. Per questo dobbiamo accogliere con favore l’intervento di un fondo per affidarci a chi ha molta più esperienza nella managerialità. Dobbiamo delegare, noi siamo proprietari delle squadre ma la managerialità deve essere in mano a persone che lo sanno fare perchè noi abbiamo dimostrato di non saperlo fare“.

Ci sono troppi particolarismi e non va bene: bisogna pensare al calcio come a una comunità intera. Questo soggetto si confronterà con noi ma poi dovrà scegliere il miglior manager possibile e poi questo soggetto è disponibile a versare nelle casse di questa società fondi importanti: 1 miliardo e 600 milioni che poi andranno divisi tra le varie squadre. Sono numeri importanti perchè il calcio italiano è indebitato e poi ha bisogno di sviluppare il valore dei diritti tv per crescere e arrivare ai livelli della Liga spagnola. Vuol dire nei prossimi anni avere i soldi per investire sui vivai e sulle strutture

Cairo: “Giusto un cambio di governance”

E ancora: “La proprietà in alcuni casi va divisa dalla gestione. Ci sono famiglie importanti che hanno aziende importanti che ad un certo punto hanno delegato la gestione a manager esterni altamente preparati. Il cambio di governance la trovo una cosa molto positiva perchè in questi ultimi 8 anni i residenti hanno dimostrato di non essere all’altezza scivolando al 5 posto dopo che eravamo secondi. Mentre gli altri sono molto cresciuti

Dal Pino? Lo conosco, non l’ho votato ma ho imparato ad apprezzarlo in questi mesi in cui ha svolto molto bene il suo lavoro di Presidente della Lega di Serie A. Ha coinvolto molto bene i fondi che hanno investito in questo periodo sul calcio italiano“.

Cairo sul mercato: “Avrei voluto fare di più ma dobbiamo essere prudenti”

Il patron granata è poi intervenuto anche sul problema dell’assenza di pubblico negli stadi e sul mercato: “Sicuramente il calcio perderà in italia molto dal punto di vista degli abbonamenti. E’ una voce importante di ricavo per le società e quindi è un tema molto delicato. Anche il calciomercato è stato molto minore rispetto ai precedenti perchè ti mancano i ricavi da stadio, gli abbonamenti, i biglietti e non è poco, le società sono preoccupate. Anche noi del Toro abbiamo fatto molte cose ma abbiamo dovuto fare i conti con dei bilanci che saranno negativi ma abbiamo dovuto fare in modo che non lo siano troppo. Avrei voluto fare di più ma dobbiamo essere prudenti: il Toro è già fallito 15 anni fa”.

Le piattaforme digitali? E’ una strada che andrà valutata dai manager della società che si sta formando. Le piattaforme digitali stanno già lavorando molto all’estero, lo hanno fatto Amazon e Dazn, e sicuramente arriveranno a crescere anche in Italia: hanno una marea di abbonati e possono offrire cifre importanti. Sicuramente i manager che verranno saranno in grado di capire dove andare per trovare fondi importanti. Basta pensare anche ai nostri giornali, Corriere, Gazzetta, in questi mesi hanno sviluppato molto il lato digitale. E non potrà che accadere anche nel calcio: l’emergenza ha accelerato questo processo, basta pensare allo Smart Working. Si sono avuti numeri spettacolari da questo punto di vista: i 3 milioni di utenti unici al giorno di Gazzetta è un numero enorme. Oltretutto di questi utenti puoi sapere praticamente tutto quindi puoi fare un’offerta a loro anche di pubblicità che incontri i loro interessi

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ultimo aggiornamento: 09-10-2020


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Simone(Toroxever)dito su👆 per gli anonimi 🐰 🐰 🐰 68

Rifare la trafila del Parma senza più essere controllato pro nome dai gobbi tramite il buffone che sei sarebbe solo una liberazione ed un onore al (M)mondo.

Lewishenry - #conCairononmiabbono (neancheasky)

Stavolta sarebbe la Cairese a fallire, che societariamente, col blasonato Torino, nulla ha a che spartire.

Ultrà
4 anni fa

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