Alessandro Buongiorno ha partecipato a Dronero all’evento Lo Sport e la Scuola nel mondo del Professionismo
Alessandro Buongiorno questo pomeriggio è stato ospite a Dronero all’evento Lo Sport e la Scuola nel mondo del Professionismo, evento organizzato nell’ambito del Premio Baretti, intitolato all’ex direttore di Tuttosport e presidente della Fiorentina. Il difensore dal palco ha ripercorso la sua carriera: “Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo sei anni, poi sono stato chiamato dal Toro: ho fatto i provini e poi mi hanno scelto ma all’inizio non ero sicuro di voler andare. Ho avuto un po’ di titubanza, poi Silvano Benedetti mi ha detto di provare a alla fine direi che è andata bene. Conciliare lo studio con lo sport non è stato facile, soprattutto alle superiori, per fortuna ho avuto professori che hanno capito la situazione e che hanno visto la mia voglia di portare avanti entrambe le cose”.
Buongiorno: “Superga è un’emozione unica”
Buongiorno ha poi parlato delle emozioni provate il 4 maggio a Superga: “Leggere i nomi dei caduti a Superga è un’emozione unica, la prima volta mi sono tremate le gambe. Quest’anno pensavo di riuscire a gestirla meglio, invece no. Si è in un posto inconscio per il Toro, si avverta un’aurea diversa, dove ci sono le anime dei tifosi, dei caduti e dei tifosi. Una connessione unica che viene tirata fuori quando vengono letti i nome. E’ un’emozione che si prova poche volte”.
Infine, sulla partita contro l’Atalanta e su Juric: “Adesso stiamo preparando la sfida con l’Atalanta. Siamo un gruppo bello, tutti diamo il massimo e questi giorni di allenamento li stiamo facendo bene. Quando si arriva verso la fine della stagione si perde qualcosa dal punto di vista fisico ma sono sicuro che arriveremo alla partita nelle condizioni giuste. Lavorare con Juric è stato fantastico, è stato come un padre. E’ un uomo vero, dice ciò che pensa e con lui puoi parlare anche al di là del calcio. Mi ha fatto crescere e maturare e lo ha fatto anche con tanti altri giocatori. E’ un grandissimo allenatore ma prima di tutto è una grandissima persona”.