L’ex capitano granata potrebbe far festeggiare due tifoserie. Servono le sue reti per vincere con la Fiorentina e fare un regalo al Toro
“Se un anno fa mi avessero detto che avrei giocato una finale europea con la Fiorentina? Lì per lì non ci avrei creduto”, strano per un giocatore che lo scorso anno è arrivato a un passo da alzare una Europa League con la maglia della Roma e che nel 2021 è stato tra i protagonisti della cavalcata azzurra fino alla gioia di Wembley. Andrea Belotti ha imparato ad andare fino in fondo e forse non immaginava di farlo con la Fiorentina, che evidentemente nel maggio 2023 non poteva essere nei suoi piani. Ora con i gigliati, l’ex capitano granata può togliersi una grandissima soddisfazione. La vittoria in Conference farebbe felice sé stesso per il suo percorso, i tifosi viola e forse anche il Torino. Serviranno anche i suoi gol per far sì che la Fiorentina vinca la terza competizione europea, sbloccando così il nono posto attualmente occupato dai granata di Juric. “Io sono pronto a dare il massimo per far sì che questo accada”, ha affermato quest’oggi Belotti ai microfoni della società viola.
Dall’addio al Toro alla Fiorentina
“Quello che ho vissuto durante l’Europeo me lo porterò tutta la carriera”. Un successo quello targato Mancini, che il Gallo ha vissuto ancora da capitano del Torino. Emozioni forti che sicuramente hanno influenzato la scelta di Belotti di provarle a rivivere, in un momento storico in cui farlo in granata si sarebbe rivelato impossibile. Dal suo addio nell’estate del 2022 a scadenza del contratto, un anno e mezzo alla Roma condito da 10 gol in 68 presenze, in un contesto in cui aveva perso la centralità che aveva sotto la Mole, per viversi però serate indimenticabili come appunto la finale di Europa League col Siviglia, persa ai rigori dai giallorossi di Mourinho. A gennaio l’opportunità di trovare continuità di minutaggio alla Fiorentina.
Belotti: “Andremo a fare una grande partita”
In riva all’Arno, Belotti ha fin qui raccolto 21 presenze tra Serie A, Conference League e Coppa Italia, ricevendo apprezzamenti per abnegazione e voglia messa in campo. I gol però sono latitati, se non in due occasioni, una in campionato nel 5-1 al Frosinone e l’altra in Conference ai danni del Club Bruges, nella gara d’andata. Un rete tra l’altro di pregevole fattura, in girata prima di sferrare un mancino potente a trafiggere il portiere avversario. Ora una finale, da vincere, per la Fiorentina come coronamento del percorso di Italiano e in omaggio a Joe Barone, con uno sguardo per Belotti anche al suo passato, per offrire ai suoi vecchi tifosi l’opportunità di viversi un’esperienza come quella della finale di Atene in programma il 29 maggio. Non sarà semplice. “Sicuramente ci sarà da gestire tantissimo le emozioni, perché in questi casi le cose si moltiplicano rispetto ad una partita normale – ha detto Belotti, che ha aggiunto – Sono fiducioso di me stesso e dei miei compagni che andremo a fare una grande partita”.
Proprio protagonista all’Europeo, anche no. Ha deluso più di Immobile, ed è tutto dire. Voleva rivivere quelle emozioni? Lo ha fatto. Molta panchina e pochi gol. Giocatore ormai di riserva dovunque vada.
Ecco, bravo, fa’ una grande partita.