Contro la sua vecchia Atalanta, Baselli non è riuscito a incidere. Non è la prima volta che alla qualità non si abbini la quantità

Serve qualità al centrocampo del Toro, e non può bastare Mirko Valdifiori. L’arrivo, seppur tardivo ma fondamentale, del regista in granata, non può sopperire però alle mancanze di una linea mediana che anche contro l’Atalanta è sembrata deficitaria. Pochi spunti per l’attacco, poco filtro in difesa, e spesso i palloni venivano calciati a scavalcare i tre centrocampisti, direttamente verso le punte. Ma se Marco Benassi, pur poco, ci ha provato, molta più fatica ha incontrato Daniele Baselli a giocare contro la sua ex squadra.

Di involuzione non si può parlare: Baselli è un talento puro del panorama italiano, e le sue doti sono innegabili. Non è un caso che, pur non brillando, contro il Milan sia riuscito a dare il La alla pur mancata rimonta granata, e contro il Bologna, dopo il marchiano errore che ha portato al pareggio emiliano, è comunque riuscito a entrare nel tabellino dei marcatori.

Tuttavia, proprio per questo suo potenziale, il classe ’92 ha le capacità per fare molto, molto di più rispetto a quanto visto all'”Azzurri d’Italia”. Una partita senza spunti e piuttosto in ombra non rende merito alle capacità del giocatore che fino a qualche mese fa era in orbita Nazionale e che Sinisa Mihajlovic ha voluto confermare dopo la fase di precampionato. Toccherà a lui, ora, conquistarsi (o riconquistarsi?) la fiducia di tutti: una partita storta può capitare, ma il Baselli dell’inizio dello scorso campionato, a oggi, è soltanto un lontano ricordo. Non sbiadito, il Toro lo aspetta ancora. Con fiducia.