Il terzino sta vivendo un momento d’oro in granata: ora è arrivata una convocazione storica in Nazionale. Il Toro può sorridere
Due assist, tanta corsa, buona tecnica con entrambi i piedi e una particolare duttilità. Questo hanno raccontato le prime cinque presenze in granata di Cristian Ansaldi. Tra i migliori contro il Cagliari, più di una settimana fa; qualche difficoltà difensiva contro l’Inter – soprattutto nei primi minuti e in occasione del gol nerazzurro – compensata però dalla costante propositività offensiva. Dopo l’infortunio muscolare che lo aveva tenuto fuori contro Roma e Fiorentina, dunque, il rientro è stato di quelli da incorniciare. Ed è solo in parte casuale il fatto che questo sia coinciso con la risalita di tutto il Toro. A coronare il momento magico ci ha pensato Jorge Sampaoli, il ct dell’Argentina, l’uomo che aveva il compito di risollevare le sorti di una Albiceleste sull’orlo di una crisi di nervi e che ora, sette mesi dopo, ha in tasca il biglietto per Russia 2018. L’ex tecnico del Siviglia ha convocato Ansaldi per le amichevoli contro Russia e Nigeria, l’11 e il 14 novembre prossimi.
Mica bruscolini, e non solo per il terzino. Lui ritrova la Nazionale dopo tre anni, da una sconfitta per 1-0 contro il Portogallo: prima aveva accumulato cinque presenze a partire dal 2009, quando militava nel Rubin Kazan. Ma il vero record può arrivare per il Toro. La chiamata del classe ‘86 di Rosario, infatti, potrebbe portare alla prima apparizione di un calciatore granata nella Nazionale argentina. Nella pluricentenaria storia del club torinese, sono stati 23 i calciatori provenienti dal Paese sudamericano e solo quattro di questi possono vantare apparizioni con la maglia albiceleste. Gettoni accumulati, però, prima dello sbarco in granata.
Da Julio Libonatti, che nell’Argentina collezionò 15 presenze, salvo poi acquisire il passaporto italiano, a Patricio “Pato” Hernandez, riserva di Maradona ai Mondiali del 1982; passando per le due apparizioni di Carlos Volante (al Toro nel 1932-1933) e le 7 di Mario Alberto Santana. Nessuno di questi, però, era in granata al momento della chiamata. Ansaldi può entrare così, quasi in punta di piedi, nella storia del Toro. Nello stesso modo in cui era arrivato, peraltro, nella confusione dell’ultimo giorno d’agosto. Ma il campo ha avuto il beneficio di cambiare musica: il centro della scena, ora, è tutto per lui.
Veramente un gran bel giocatore
Mi ricordo chi, come sempre, come al solito, aveva criticato il suo arrivo…..
Veramente un signor calciatore. Non lo conoscevo. Sono veramente contento per lui.