Domani sera si gioca Roma-Torino allo Stadio Olimpico. Paolo Vanoli ha presentato la gara in conferenza stampa
Vigilia di Roma-Torino. Paolo Vanoli, come di consueto, ha presentato la gara in conferenza stampa. Ecco le parole dell’allenatore granata in vista della partita che vale per la 10^ giornata di campionato. “Penso che oggi sia doveroso partire facendo sentire la nostra vicinanza alla famiglia Lorenzi, per Matilde, ci tenevo a dirlo perché è una tragedia che da sportivo e da genitore mi tocca”. Sul Torino: “La squadra sta bene, abbiamo recuperato bene, quando arrivano risultati positivi recuperi sempre più in fretta”. Dopo l’infortunio di Zapata la squadra ha recepito il messaggio: “Sì, assolutamente, guardo sempre il collettivo in tutte e due le fasi. Per migliorarsi si guardano le cose negative ma ho fatto anche vedere ai ragazzi anche quello che di positivo stiamo facendo. Non si può cambiare tutto in 45 giorni ma sono contento, so che c’è da lavorare”. Si giocherà in uno stadio importante: “Ho sempre detto ai ragazzi che sono gli stadi più belli per giocare, giocherei sempre dove c’è la gente che spinge o insulta, emerge la personalità, così dovremo fare domani”, così rispondendo alle domande di Torino Channel.
La conferenza stampa
Quali sono le difficoltà maggiori della partita?
“L’insidia è quella di una grande squadra costruita per obiettivi diversi dai nostri. Ci sarà da stare attenti, è una squadra formata da campioni, loro possono risolverla individualmente, dovremo essere bravi a gestirla”.
Come stanno Ilic e Sosa? Sono stati chiamati dalla Nazionale, rientreranno prima della pausa?
“Sosa domani sarà con noi, sono contento. La valutazione era sbagliata. Quando parlo di mediocrità è questo che intendo. Io voglio di più da tutti, poi sbagliare è umano. A chi mi riferisco? Parlo di staff, compreso il sottoscritto. Le partite non si vincono solo sul campo, si vincono nei dettagli, sono quelli che fanno la differenza. Dal fare il vaccino antinfluenzale se hai i bambini ad altro. Lo spirito di Borna è quello che voglio, lui ha approfondito il discorso e quindi ci sarà. Per Ilici siamo in dirittura d’arrivo”.
Questo sarà il primo incontro con Juric
“Il mister qui ha fatto un ottimo lavoro in questi tre anni, ho idee diverse ma ognuno ha le proprie, fino a quando non farò più punti di lui vorrà dire che lui sarà stato più bravo. I ragazzi hanno chiare le caratteristiche della Roma, farà la differenza avere voglia di arrivare prima dell’avversario e capire i vari momenti. I centrocampisti saranno fondamentali”.
Come sta Vlasic?
“Vlasic sta bene, non si può pretendere che stia bene e in forma dopo 4 mesi, serve il ritmo partita. La prima di solito la fai con entusiasmo, la seconda inizi ad andare giù e poi cerchi di riprendere il ritmo. A che punto è? Sta sempre bene per me”.
Ha trovato l’assetto per la difesa o potrà cambiare?
“La difesa può variare a seconda anche delle caratteristiche degli altri, può variare nei quinti, sicuramente un processo di costruzione non si chiude dopo dieci partite, serve del tempo. Io poi se parlo di fase difensiva non parlo solo dei difensori, ci sono meccanismi che dobbiamo ritrovare”.
Adams non segna da tre partite, è partito molto bene, soffre la responsabilità o è altro?
“Non ho mai visto uno scozzese che soffre la pressione, sta facendo un grandissimo campionato, arriva da un campionato diverso. Tutti pensiamo che il nostro sia facile invece è molto tattico, rispetto a Premier o altri campionati, sono contento di lui, sente la porta, la vede, farà i suoi gol. Quando hai uno come Duvan che fa reparto da solo e poi ti ritrovi senza, non è facile. Stiamo ricercando nuovi assetti, ci può stare che un attaccante possa avere una o due giornate senza gol, però le prestazioni ci sono alla grande”.
Da quando è arrivato ha notato dei miglioramenti a livelli societario, rispetto al discorso che faceva prima?
“L’unione fa la forza e anche i dettagli sono importanti, questi non passano solo dalla domenica e dal campo, dipendono da tutti, da ogni persona pretendo di più, io sono in prima linea, poi sono io il responsabile. Credo che piccoli passi si stiano facendo, poi non arriva tutto da un momento all’altro”.
La società non crede però che abbia fatto degli errori tecnici, dal mercato ad altro, per esempio la questione stadio…
“Io parlo su quello che posso controllare, su quello che non posso controllare posso dire la mia. Io posso controllare le persone che lavorano con me, io voglio migliorare quello che posso controllare. Devo migliorare le cose oggettive, non qualcosa che non è in mano mia. Giusto crearsi obiettivi più vicini. Non posso parlare di stadi o centri sportivi, io devo controllare altre cose. Come quando dici l’obiettivo è lo scudetto: ma come si raggiunge? Con gli obiettivi brevi. Le partite, i tre punti, poi la salvezza, eccetera. L’Europa League non è un obiettivo breve, no. Servono prima altri obiettivi: per esempio arrivare ai 40 punti: poi il macro sogno. Io mi pongo nella vita dei sogni e poi penso a piccoli obiettivi”.
Quali sono quindi gli obiettivi in questa striscia di tre big match?
“Vorrei continuare sulla determinazione che ho visto col Como, vorrei continuare a vedere questo, dopo l’intervallo siamo stati più fluidi. Dobbiamo essere concentrati a non prendere gol, a conquistare i tre punti, ma pure sapere che per ottenerlo tutto passa attraverso la prestazione”.
Come si gestisce Njie?
“Tutto dipenderà anche da chi gli girà intorno, ha approfittato dell’opportunità, come tutti i giovani che ho messo in campo, ho visto che Dellavalle ha fatto gol, è importante mettersi in gioco anche altrove, deve essere un esempio. Ho mandato i tre Primavera che erano con noi col Como a giocare, hanno perso 3-2. Nel derby non c’erano e la Primavera ha vinto. Njie deve sapere che per noi è importante ma deve rimanere anche con i piedi per terra. Dipende da voi ma anche da me“.
Aveva detto di pretendere anche certe cose dai giocatori, arrivare prima al campo, avere una certa mentalità, qualche vigilia fa. Ha visto qualcosa?
“Sì, le ho viste ed è anche questo parte di una crescita. Io dico che la vittoria col Como per come è venuta mi ha fatto vedere questo”.
Ha parlato ad inizio conferenza di personalità: questa può passare da Ricci?
“Non può passare da una sola persona, lui ha questa dote innata, Samuele più di una volta gli ho fatto vedere cosa migliorare. Il centrocampista forte è quello che vede subito la giocata forte. In questo a volte rallenta un po’ e non è così veloce, è bello parlare con lui perché se ne accorge pure lui ed è cosciente”.