Paolo Vanoli presenta la sfida tra Torino e Verona in programma domani, domenica 6 aprile, allo stadio Grande Torino
Paolo Vanoli, alla vigilia di Torino-Verona, presenta il match in programma al Grande Torino contro gli scaligeri. “Lazaro non ci sarà, un sovraccarico al polpaccio. Questa settimana lo abbiamo gestito, vediamo in prospettiva futura. Per il resto stanno tutti bene, la bella notizia è quella di avere Zapata e Schuurs con noi”, così a Torino Channel. “Dobbiamo guardare partita per partita, sono tutte finali e domani è una finale importante, devo dire che il pubblico lo sta sentendo, c’è unione tra squadra e pubblico, domani dovremo tirare fuori qualcosa in più, la nostra gente ci sta dimostrando affetto, dovremo spingere al 100%”. Il Verona è secondo per duelli: “Una squadra strutturata, fisica, ha un gioco diretto, dovremo essere bravi sui duelli, sono compatti, si difendono, sappiamo qual è il loro obiettivo, dovremo fare una partita attenta e avere pazienza, è una squadra capace di partire bene, la seconda palla diventerà importante”.
La conferenza stampa
Quanto ti ha messo in difficoltà Gineitis? Si è guadagnato un posto da titolare?
“Tutti si devono guadagnare un posto qui, sicuramente le sue prestazioni mettono in difficoltà l’allenatore, tutti devono volerlo”.
Elmas a destra è una soluzione?
“Vedevo che faticava a trovare la giocata ed ero convinto che Karamoh a sinistra potesse fare meglio. Karamoh a destra a volte non riesce ad incidere come a sinistra”.
Lazaro rischia di restare più a lungo fuori? Chi può sostituirlo meglio?
“Non sappiamo su Lazaro quale sia l’entità, lui voleva esserci già questa domenica, questo significa tanto. Domenica ha voluto giocare e forse lì la soglia del dolore alta lo ha aiutato a fare la partita. Per gli equilibri del nostro sistema è importante Valentino, non abbiamo un giocatore con le sue caratteristiche. Piano B e piano C ci sono comunque”.
Hai sempre motivato una squadra che non ha ambizioni di classifica e allo stesso tempo hai spiegato quanto sia importante mostrare certe qualità in vista del prossimo anno. Come procede? C’è qualcuno che può dare di più?
“Non penso al futuro, il mio futuro è domani, per me è una partita importante, il pubblico sta rispondendo in maniera incredibile, non c’è solo la classifica, ci sono le ambizioni personali e poi non bisogna tradire il pubblico. Le motivazioni ci sono sempre. Non devo fare casting, se sono finali c’è la possibilità di dimostrare il proprio valore, vale per tutti, poi vedremo quale sarà”
Vedremo l’assetto visto contro l’Empoli?
“Possiamo partire dall”inizio come nel finale con la Lazio, c’è l’opzione Gineitis, che è l’unico ad avere la gamba e ha il piede invertito. Ci devo pensare ma tutto dipende dalla disponibilità. Si è candidato anche Milinkovic: ma durerebbe due minuti (ride, ndr)”
Che sensazione è stata quella di rivedere Schuurs e Zapata al Filadelfia?
“Direi che è stato bello rivedere loro con noi, fanno sempre parte del Torino, sono giocatori importanti, per loro rivedere il Fila, respirare l’aria del Fila con i compagni, ora con calma, senza mettere pressione a nessuno, la strada è lunga, è un processo da completare. Vederli con noi ogni giorno ci permette di sorridere e scherzare con loro”.
Su che tasto ha battuto per fa uscire la squadra dalla crisi?
“Sul lavoro. Questa è una mia prerogativa e varrà sempre, credo nel lavoro e nei sacrifici, se in allenamento non conosci la fatica non sai poi cosa significhi in partita. Penso che la reazione di Roma dimostri questo. Ho difeso a spada tratta Karamoh, lo sapete, quanto mi sono arrabbiato per due passaggi sbagliati con l’Empoli ma lui è stato un esempio importante nel nostro momento di difficoltà. Lo è stato allora, lo è stato contro la Lazio con quella palla data a Biraghi. Penso a Gineitis, a Dembelè. In un campionato basta poco per cambiare l’inerzia, è tutto un vantaggio per la squadra ma pure personale. Tonny per noi è importante, è entrato bene. Io sono stato giocatore, non sempre è facile entrare e incidere ma bisogna provarci”.
Su Schuurs e Zapata, pur mantenendo equilibrio, è possibile ipotizzare di vederli in ritiro?
“Beh lo spero ovviamente, il lavoro sarà improntato a questo, bisognerà vedere passo dopo passo, vedere e studiare le varie situazioni. Con questi infortuni non puoi ragionare con una tempistica, sono giocatori che dovessi anche averli in ritiro hanno avuto dei traumi per il quale servirà un equilibrio. Ammesso che li avremo servirà tempo ulteriore, un conto è averli a disposizione con la rosa, uno è averli poi pronti”.
Questa è la stagione più vincente e contemporaneamente difficile della tua carriera, fermo restando le esperienze di Mosca e di Venezia, oltre alle giovanili?
“Io penso che essere arrivati in questa situazione avendo passato un momento difficile resta un motivo di orgoglio ma non solo per me, pure per i miei giocatori. Ogni annata fa esperienza, il brutto è che c’è qualche anno in più, tutto quello che ho fatto mi ha sempre regalato qualcosa di importante che non è solo il risultato. Non è solo merito dell’allenatore ma pure dello staff, è importante. Ho imparato sempre a tenere i piedi per terra e fare tesoro delle esperienze”.

Bravo Paolo. Il tempo ti sta dando ragione. Non avevo dubbi in merito. Ci sono qualità che prima o poi emergono. E tu ne hai molte, di quelle qualità. Complimenti.
Secondo me Vanoli ha scommesso anche la casa sull’operazione Torino FC, sapendo benissimo dove si stava ficcando e i rischi a cui andava incontro, ma avendo fiducia in se stesso e nel suo lavoro e comprendendo che se faceva bene, gli si sarebbero poi aperte le porte di panchine alle… Leggi il resto »
Che Vanoli aspiri a fare carriera come allenatore e’ palese ed anche legittimo: non ci vedo nulla di male. Che riesca a “fare il salto” e’ un altro discorso: Basta vedere i grandi successi di Juric alla Roma, al quale i soliti noti ragliatori di professione pronosticavano ben altra fortuna… Leggi il resto »
GD, coione!