Mihajlovic dopo Torino-Cagliari: “Continuare con questo modulo? Vedremo. L’atteggiamento era sbagliato: ci mancava la cattiveria da Toro”
Sinisa Mihajlovic tira un sospiro di sollievo. In campo ha esultato con la squadra, e al termine di Torino-Cagliari ha commentato la vittoria maturata per 2-1 in rimonta, con un ritorno al passato. Il cambio di modulo è stato decisivo: “Se le occasioni che ci capitano” dice Mihajlovic “non le mettiamo dentro e in fase di non possesso non facciamo quello che dobbiamo fare allora diventa difficile. Non è stato un problema tecnico-tattico, ma di spirito e atteggiamento. Dopo il Verona si è inceppato qualcosa, ho continuato con questo modulo per 3-4 partite, poi era giusto anche cambiare. Vediamo quando recuperiamo tutti, per ora non abbiamo combinato nulla“.
Nessun dubbio, quindi. Nemmeno sull’esonero e sulle voci che hanno accompagnato questi giorni dopo la sconfitta di Firenze: “Io ho sempre sentito la fiducia della società. Erano le voci che giravano intorno a dire questo. Ho parlato con il presidente: non è mai stato in dubbio il fatto che rimanessi. Poi è chiaro, avessimo perso oggi sarebbe stata dura. Ma dopo questi 3 punti siamo settimi in classifica. Basta qualche risultato utile e torni su. Abbiamo creato molto, concretizzando comunque poco. Dobbiamo crescere e migliorare ma la vittoria è meritata“.
Sull’esultanza con il gruppo, Mihajlovic non ha dubbi: “Ho esultato con loro perché sono contento per loro. Hanno meritato questa vittoria, sono stati bravi a ribaltare lo svantaggio, e voglio ringraziare il pubblico per il sostegno. Era giusto così. Noi abbiamo fatto record di punti nelle prime 5 giornate: con il Verona si è inceppato qualcosa, ma le prestazioni ci sono sempre state. Nessuno ci ha messo sotto: abbiamo giocato a pari con tutte, meritando qualcosa di più. Ma ci mancava la rabbia, quella bava alla bocca che è del DNA del Torino. Questo è stato più un problema di spirito che tecnico-tattico. Belotti? Ha fatto 3 allenamenti con noi: ha lottato, non giocava da un mese. Un Belotti in forma oggi avrebbe segnato; gli ho chiesto come stesse, non volevo rischiarlo, ma lui è guarito. Anche durante la gara gli chiedevo sempre come stesse, perché non volevo che si aggravassero le condizioni, come l’altra volta“. Questa volta non è andata così.
Si parla anche di Ansaldi e Obi: “Gli infortuni fanno parte del calcio. A noi sono mancati 5-6 giocatori importanti, e anche oggi hanno dimostrato di essere tali. Avendoli a disposizione forse avremmo fatto meglio, ma è il passato. Oggi tutti hanno dato la disponibilità, senza tirarsi indietro. E quelli in campo hanno stretto i denti: Baselli non ce la faceva più, Ansaldi lo stesso. Hanno tutti dimostrato quanto tengono al Toro e anche a me“.
Sul modulo: “Non so se continueremo con questo modulo. Vedremo. Quando giochiamo con squadre magari un po’ inferiori a noi possiamo mettere un centrocampista in più che possa dare qualche geometria, come Valdifiori. E questo lo pensavo da qualche tempo, già da Crotone. Avevo pensato di farlo già allora, aspettavo il momento, cioè quando capitasse una squadra magari un pochino inferiore a noi“.
Sul valore della vittoria: “È importantissima. Ci abbiamo sempre creduto, non abbiamo mai perso la fiducia. Eravamo morti, si diceva; ora siamo settimi. La classifica poteva essere migliore, ma teniamo presenti tutti gli infortunati e anche un pizzico di sfortuna. Ci voleva qualcosa di nostro, quella rabbia, appunto. Noi dobbiamo migliorare e crescere anche da quel punto di vista: siamo sulla strada giusta, con l’Inter vedremo come giocarcela. Lo vedremo dopo. A oggi sono più importanti i principi morali di quelli di gioco“.
Sul rigore: “Dalle immagini sembra che fosse netto. Ma per noi la VAR esiste quasi solo per le decisioni contro… (ride, ndr)”. Sull’arbitro: “Gli ho chiesto del perché non ha dato il vantaggio alla fine, lasciando proseguire Ljajic. Lui mi ha detto di aver sbagliato: avendolo fatto, a quel punto non potevo dire più nulla. Quando uno ammette l’errore, ed è sincero, il discorso si chiude lì“. Infine, due parole sull’esonero: “Se ho avuto paura? Ho fatto due guerre, non posso pensare di avere paura per un esonero. Le notti insonni le passo per capire cosa fare, non per la paura di non farcela“.
Tutte queste critiche me lo fanno sembrare simpatico. Ha fatto due guerre può significare che è passato per due guerre in cui aveva paura di perdere amici e parenti, altro che esonero a stipendio invariato. Quanto a carattere, dimostra di cambiare idea. Ha messo Niang in panca e sconfessato il… Leggi il resto »
Il vero problema di SInisa é, che é antipatico. Anche queste dichiarazioni , “ho fatto due guerre”. Ma quando? Se giocavi a pallone tutte le domeniche. Sempre bullo, sempre il duro e cazzuto forte grosso A me stanno sui coglioni i suoi atteggiamenti. Lo dico per onore alla veritá. Sulle… Leggi il resto »
Il problema di mihajlovich non è se è antipatico o simpatico ma è che come allenatore non vale niente. Se fosse capace di allenare potrebbe pure continuare a dire tutte le cacxxate che dice.
Lo scrivo pure qua: quando eravate ragazzini certi discorsi non vi passavano nemmeno per l’anticamera del cervello. Allora sì che eravate tifosi. Oggi siete dei vecchi bacucchi astiosi e lottate per un coglione di presidente: perché siete cresciuti e avete perso tutto. Non sono novità, chiaro. Ma lo spunto me… Leggi il resto »
Ora che hai avuto questa “genialata” la spammi dappertutto? Te l’ha suggerita Vattimo sta cosa?
di un po’? Ho visto come tratti tutti con acredine, devo essere molto potente qui, sei il buttafuori o che altro spiega un po….
@Lovi dico a te
ah hai gia risposto sotto agli altri ok